Nella norma, all’iscrizione al prossimo campionato i club dovranno impegnarsi a non aderire a tornei di associazioni non riconosciute dalla Fifa, dalla Uefa e dalla Figc. Un testo però che stona totalmente con quanto appena sancito dalla Corte di Giustizia Ue lo scorso 21 dicembre.
Che cosa dice la sentenza della Corte di Giustizia UE
Da ormai una settimana esatta la Superlega è tornata a essere l’argomento del giorno, con la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione europea che ha stabilito un abuso di posizione dominante da parte di Uefa e Fifa. Una decisione che ha ridato vita ai progetti di A22, che non ha perso tempo e ha immediatamente presentato il suo progetto per una competizione alternativa a quelle continentali a livello di club. E che al tempo stesso ha scatenato le ovvie reazioni.
Le reazioni
Le risposte sono arrivate dalla Uefa, che ha ribadito le sue posizioni, sostenendo che “non cambi nulla” e al tempo stesso però, secondo alcune indiscrezione del quotidiano britannico The Times, chiedendo che la Corte riscriva il comunicato stampa.
La reazione più interessante però è quella della Figc. In occasione del Consiglio Federale la Federcalcio ha approvato all’unanimità il nuovo sistema delle Licenze Nazionali 2024-2025. Dal documento non solo emergono alcune informazioni classiche, come la data – 4 giugno 2024 – entro cui i club dovranno depositare la domanda di ammissione alla prossima edizione della Serie A, ma anche una vera e propria clausola dedicata palesemente alla Superlega.
Il capitolo “anti-Superlega”
Un capitoletto che anzi potremmo proprio definire anti-Superlega. Così si legge nel testo ufficiale: «Le società devono, entro il termine perentorio del 4 giugno 2024, osservare il seguente adempimento:
depositare presso la Lega Nazionale Professionisti Serie A, anche mediante posta elettronica certificata, la domanda di ammissione al Campionato di Serie A 2024/2025, contenente la richiesta di concessione della Licenza Nazionale e l’impegno a non partecipare a competizioni organizzate da associazioni private non riconosciute dalla Fifa, dalla Uefa e dalla Figc».
«L’inosservanza del termine perentorio del 4 giugno 2024, anche con riferimento ad uno soltanto degli adempimenti previsti dai precedenti paragrafi I), II), III), V) e VI) per la partecipazione al Campionato Professionistico di competenza, determina la mancata concessione della Licenza Nazionale 2024/2025»
Territorio marcato
Insomma, è evidente come il documento chieda ai club di prendere un impegno serio a non prendere parte a competizione estranee a quelle organizzate da Fifa, Uefa e Figc.