Ingv registra i botti di Capodanno a Napoli coi suoi sismografi: come una scossa di terremoto… e meno male che i botti erano vietati!
Capodanno classico a Napoli
Lo scoccare della mezzanotte, il countdown in coro, i festeggiamenti e i botti, sono una tipica celebrazione. Ma a Napoli, come ogni anno, qualcosa è sfuggito di mano. Per salutare il 2023 per sempre e dare il benvenuto al 2024, infatti, i napoletani si sono sbizzarriti coi fuochi d’artificio normalmente vietati da una ordinanza del Comune e, ovviamente, disapplicata dai cittadini.
Botti ovunque
Una tradizione che non colpisce certo solo i centri più abitati: da Barra ad Agnano, da Ponticelli a Pianura, dai Quartieri Spagnoli a Posillipo, dal Vomero a Scampia: quest’anno tantissime le esplosioni registrate e il frastuono conseguente. Questo anche perché nelle ore precedenti la mezzanotte sulla città si è abbattuta un’intensa pioggia che ha però risparmiato il conto alla rovescia di San Silvestro.
Allarme terremoto
Dunque, siamo entrati nel 2024 e l’Ingv, Istituto di Geofisica e Vulcanologia, ha registrato il passaggio all’anno nuovo attraverso i suoi sismografi, sempre attivi, come fosse una scossa di terremoto:
“Nell’immagine abbiamo selezionato tra i tanti, il segnale della stazione sismica di CQUE (vicino a Napoli), segnale quasi piatto prima della mezzanotte e poi qualche secondo dopo sono chiaramente visibili i tradizionali fuochi d’artificio”.
Guarda il grafico relativo al sismografo della zona di Napoli
Ai napoletani, le vie di mezzo, proprio non piacciono… esagerati in tutto, nel bene e nel male.