A partire dal 2 gennaio 2024, verrà ufficialmente implementata la legge sull’oblio oncologico, approvata all’unanimità dal Senato all’inizio di dicembre. Questa legge è stata introdotta per contrastare le discriminazioni subite dalle persone che hanno avuto una malattia oncologica, impedendo la richiesta di informazioni sulla loro precedente condizione di salute in diversi contesti.
Questa normativa avrà un impatto significativo in vari settori, come l’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, nonché nelle procedure di adozione di minori e nei concorsi pubblici.
Cos’è l’oblio oncologico?
L’oblio oncologico è definito come il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non dover fornire informazioni o essere oggetto di indagini sulla loro precedente condizione di salute. Questo diritto è stato introdotto per garantire che le persone guarite possano esercitare i loro diritti in condizioni di parità rispetto al resto della popolazione. Saranno tutelati in particolare l’accesso ai servizi finanziari, bancari e assicurativi, così come le procedure di adozione e affidamento di minori. Il Garante per la protezione dei dati personali sarà responsabile della supervisione dell’applicazione di queste nuove norme.
Cosa dice la legge?
La legge sull’oblio oncologico dichiara alcune disposizioni specifiche. Ad esempio, una persona guarita da una patologia oncologica da più di 10 anni senza episodi di recidiva non sarà tenuta a fornire informazioni sul suo stato di salute quando richiede servizi bancari, finanziari e assicurativi. Questo periodo di 10 anni sarà ridotto della metà nel caso in cui la malattia sia insorta prima dei 21 anni di età. Inoltre, le informazioni sulla patologia oncologica non potranno essere acquisite da fonti diverse dal contraente e, nel caso in cui siano disponibili all’operatore o all’intermediario, non potranno essere utilizzate per determinare le condizioni contrattuali.
Come funziona?
Le stesse disposizioni si applicheranno anche alle procedure concorsuali che richiedono la valutazione dei requisiti psicofisici o dello stato di salute dei candidati. Inoltre, vi saranno cambiamenti significativi anche nelle procedure di adozione e affidamento dei minori. In questo caso, le indagini sui potenziali genitori o affidatari non potranno riguardare il loro stato di salute. Le persone che hanno avuto una patologia oncologica potranno essere considerate idonee all’adozione o affidamento solo se sono trascorsi almeno 10 anni dalla fine del trattamento terapeutico senza recidive o ricadute.