Tutto come da pronostico che già serpeggiava nell’ambiente politico transalpino. La Francia ha un nuovo primo ministro, Gabriel Attal che, a soli 34 anni, diventa il più giovane premier nella storia del Paese. Fedelissimo del presidente Emmanuel Macron, Attal proviene dal Partito Socialista e sostituisce Elisabeth Borne come capo del governo francese. Apertamente omosessuale, è noto per la sua opposizione all’estrema destra, inclusa una polemica con il leader della Lega, il nostro Matteo Salvini. La sua nomina rappresenta una sfida per dare nuovo slancio al macronismo in un periodo di crisi di identità. Attal dovrà affrontare la battaglia contro l’estrema destra e lavorare per rinsaldare la maggioranza parlamentare. La sua giovane età e la sua comunicazione efficace sono considerate le sue migliori doti, mentre cerca di definire meglio la sua identità politica.
Chi è Gabriel Attal?
Gabriel Attal, a soli 34 anni, diventa il primo ministro più giovane nella storia della Repubblica francese, superando il precedente record detenuto da Laurent Fabius, nominato a 37 anni nel 1984. Con il suo aspetto giovanile e dinamico, Attal è noto come il “baby macronista” e fa parte dei fedelissimi del Presidente Emmanuel Macron, la cui preoccupazione è quella di dover passare le redini dell’Eliseo alla sua storica rivale, Marine Le Pen.
Attal contro Salvini
Gabriel Attal, insieme a Stéphane Sejourné, attuale presidente del partito Renaissance e dell’eurogruppo Renew, è uno dei pochi politici francesi ad aver parlato apertamente della sua omosessualità. Cresciuto nella prestigiosa scuola Alsacienne nel sesto arrondissement, Attal è figlio di un produttore cinematografico e ha avuto un passato nel partito socialista. Tuttavia, è soprattutto un protetto di Macron, che lo ha nominato sottosegretario alla Gioventù nel 2018. Durante il suo incarico, si è fatto notare in Italia per aver criticato aspramente la politica sull’immigrazione dell’allora ministro Matteo Salvini, definendola “vomitevole”. Successivamente, Attal è diventato portavoce del governo e ministro dei Conti Pubblici, dimostrando grande abilità comunicativa e adattandosi facilmente a tutti i livelli di potere. La sua capacità di comunicazione è probabilmente la sua migliore qualità, mentre continua a definire meglio la sua identità politica, che fino ad ora è stata difficile da catalogare, così come il macronismo stesso.