Home CRONACA Sexgate, per Donald Trump l’affare si ingrossa

Sexgate, per Donald Trump l’affare si ingrossa

L’unico dubbio che sorge riguardo al caso Epstein e alle carte processuali desecretate è che i contenuti trapelino un po’ col contagocce, come fosse una precisa strategia che, nell’anno delle presidenziali negli Usa, potrebbe condizionare l’elettorato. Ma è dovere di cronaca riportare le nuove rogne che Donald Trump si deve sorbire dall’inchiesta.

I video compromettenti che coinvolgerebbero Trump

Il finanziere pedofilo Jeffrey Epstein, morto in carcere nel 2019 mentre attendeva il processo per abuso e traffico di minori, avrebbe avuto nel suo archivio registrazioni video di rapporti sessuali dove, tra gli altri, comparirebbero Trump, Bill Clinton, il principe Andrea d’Inghilterra e il magnate britannico Richard Branson.

Capezzoli sodi

Dai documenti resi noti dal tribunale emerge la testimonianza di Sarah Ransome, accusatrice di Epstein: Trump, sostiene, avrebbe avuto «relazioni sessuali» con una delle sue amiche nell’abitazione del finanziere a New York, «in occasioni regolari». In alcune sue e-mail del 2016 si legge che la donna avrebbe avuto copie di video a luci rosse custoditi da Epstein, che registrava all’insaputa dei personaggi filmati. In particolare, la Ransome spiega che la sua amica le aveva confidato «la sua casuale “amicizia” con Donald. Trump sembrava decisamente avere un debole per lei e lei mi ha raccontato di come continuava a dire quanto gli piacessero i suoi ‘capezzoli sodi. So anche che aveva regolarmente rapporti sessuali con Trump nella villa di Jeffrey a New York».

Orge principesche

Queste nuove 327 pagine di atti processuali sono ricche di imbarazzanti risvolti. Per esempio, il principe Andrea d’Inghilterra, fratello di re Carlo III, viene accusato da una ragazza, identificata come Jane Doe 3, di aver preso parte a un’orgia con ragazze minorenni in uno dei suoi soggiorni sull’isola privata di Epstein nei Caraibi.

Merce di scambio?

Scrive l’Ansa: “Se il racconto fosse fondato, troverebbe riscontro quanto rivelato da una precedente tranche di documenti sugli obiettivi reali del traffico di adolescenti orchestrato dal finanziere insieme alla sua compagna: offrire minorenni a ‘numerosi eminenti politici americani, potenti dirigenti aziendali, presidenti stranieri, un noto primo ministro e altri leader mondiali’, allo scopo di ‘ingraziarseli’ per la sua attività finanziaria ma anche ‘per ottenere potenziali informazioni ricattatorie’. Come? Facendosi raccontare dall’adolescente i dettagli degli incontri sessuali. O filmandoli, come sostiene Ransome”.

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