Home CRONACA Guzzanti distrugge la cultura del “politicamente corretto”: finalmente qualcuno, oltre a noi,...

Guzzanti distrugge la cultura del “politicamente corretto”: finalmente qualcuno, oltre a noi, che ha il coraggio di farlo!

Corrado Guzzanti torna in tv (dal 12 gennaio sarà su Sky con la nuova stagione della fortunata serie I delitti del BarLume) e ne approfitta per dire la sua, con lucidità e piglio, sul tanto strombazzato “politicamente corretto”. In un’intervista su La Repubblica si fa portavoce di un sentimento che, da tempo, covava nella cenere. Il suo rimpianto nei confronti dell’epoca della satira cattiva dei tempi di Prodi, Bertinotti e Rutelli – tutti personaggi da lui magistralmente presi in giro – rappresentano i “bei tempi” di un contesto che oggi sembra, per alcuni, pura blasfemia.

I bei tempi andati

Le sue parole non possono essere interpretate diversamente: «Bei tempi. Sì, un po’ mi manca. Nel senso che un po’ ho nostalgia, e un po’ so che ci sono cose che stanno bene lì dove stanno. È talmente cambiato tutto…». La situazione odierna offrirebbe spunti e personaggi tutti potenzialmente parodiabili, forse – purtroppo – anche più di prima. Avvertendo un senso di futilità in una scena che lui definisce “sgangherata”, dove il senso eversivo della satira – quella vera – è andato a farsi benedire.

Il politicamente corretto rende il lavoro difficile anche a Guzzanti

I partiti attuali, da destra a sinistra (senza esclusione) rappresentano comitati d’affari e la satira del politicamente corretto ha perso tutto il suo potenziale rivoluzionario: «Non so se il politicamente corretto abbia le ore, i giorni o gli anni contati, ma me lo auguro. Il principio per cui devi censurare qualunque cosa possa offendere una minoranza non può funzionare, non si può pretendere. Il principio deve essere che se ti offendi è un problema tuo».

Torneremo ad essere cattivi?

«Il politicamente corretto oggi rende il lavoro difficile a tutti, e prima o poi si ammorbidirà. Non posso pensare a un futuro in cui devi stare attento alle virgole perché il circolo dei virgolisti si potrebbe offendere». Un’ottima lettura che è assolutamente consigliabile è il saggio Politics and the English Language risalente al1946, a firma di George Orwell. Nel quale si sostiene che il decadimento del linguaggio sia diretta conseguenza del declino politico, economico e culturale della nostra civiltà; a tal riguardo, il testo riporta alcuni esempi, dimostrando la geniale profezia orwelliana del “politicamente corretto che si sarebbe fatto strada all’interno della civiltà cosiddetta occidentale, sino a divenire oggi, dopo oltre settant’anni dalla morte dell’autore, un fenomeno globale ed inarrestabile.

Cosa si può fare?

Riprendiamoci il senso critico, non facciamoci imbesuire dai tg di Stato, dai pensieri illuminati degli pseudo-influencer, cerchiamo di guardare sempre oltre l’apparente. Questi sono i dogmi della redazione di Dillinger che ci piacerebbe prendessero sempre più piede…

Articolo precedente16enne stuprata nel Metaverso. La polizia apre un’indagine: prima violenza virtuale di gruppo
Articolo successivoTra “furbette” ci si intende: Wanna Marchi e Stefania Nobile difendono Chiara Ferragni!. La solidarietà femminile non ha limiti!