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La mia “banda” (quella di Dillinger) suona il rock: ascoltaci da oggi su Spotify!

Ebbene sì… siamo sbarcati anche su Spotify, il servizio musicale svedese che offre lo streaming on demand di una selezione di brani di varie case discografiche ed etichette indipendenti. Lanciato nell’ottobre 2008 dalla startup svedese Spotify AB, il servizio ha registrato più di 527 milioni di utenti attivi mensili nel luglio 2023 e più di 210 milioni di abbonati nel luglio 2023.

Rockin’ all over the world

Per noi di Dillinger la musica non è solo un piacevole sottofondo da ascoltare in ascensore o in aeroporto… ma si tratta di un tratto distintivo del nostro essere. In questi ultimi anni il rock, che rappresenta la nostra inclinazione primaria, è approdato pure a Sanremo, seppure edulcorato nelle esibizioni dei Maneskin. Ma soprattutto il passato ci ha offerto le pagine più belle che siano mai state lette, scritte e “ascoltate”. I Led Zeppelin, gli AC/DC, “Never mind the bollocks” dei Sex Pistols oppure “London Calling” dei The Clash hanno segnato generazioni musicali, culturali e non solo. Fenomeni come quelli di Jim Morrison o Jimi Hendrix, con le loro vocalità o arrangiamenti di chitarra, hanno accompagnato le band a venire.

Non solo sono canzonette

Come non citare gli U2 di Bono Vox e la loro eclettica “October”, con quelle melodie post new-age che cambieranno il percorso storico del rock europeo e statunitense? Il rock e l’hard rock nelle sue diverse “eteropiche dimensioni” ha subito il fascino della contemporaneità ma anche della sperimentazione “progressista”, anche qui da noi in Italia, il paese solitamente conosciuto come quello del “bel canto”. Il rock italiano è sicuramente passato per “Amandoti” dei CCCP, per “Amsterdam” dei Diaframma, per “Paname” dei Litfiba, per “Senza Vento” dei Timoria. Senza dimenticarci dei Ritmo Tribale, Marlene Kuntz, gAfterhouse e tanti altri.

La colonna sonora dei nostri tempi

E ancora le visioni “gotiche” dei The Cure nell’insostituibile album “tecno-psichedelico” di “Disintegration” oppure le sonorità “poetiche” di Ian Curtis dei Joy Division rimangono patrimonio culturale di come da tempo il rock era già in cammino verso il nuovo, verso il tempo che sarebbe in seguito venuto. Sottolineando in maniera perfetta i tempi che siamo chiiamati a vivere. Allora, per vivere appieno la lettura del nostro magazine… quale miglior cosa se non alzare il volume del telefono, accedere alla playlist che abbiamo preparato per voi, tenendola come colonna sonora delle letture dei nostri articoli? Vedrete che sarà impossibile non tenere il ritmo col piede e, magari, alzare il braccio con l’iconico gesto delle corna…

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