L’Agcom interviene sugli influencer dopo che è scoppiato il caso di Chiara Ferragni e Balocco. Hanno stabilito di introdurre una nuova regolamentazione, che, però, riguarda non riguarda tutti gli account, bensì solo quelli con più di un milione di followers. La bozza era già da mesi sui tavoli di Agcom ma è stata data un’accelerata per i motivi di cui tutti siamo a conoscenza, per dare un segnale forte e far capire che c’è chi lavora per la tutela di diritti e trasparenza.
Come è intervenuto l’Agcom
L’autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha infatti approvato le linee guida per garantire che gli influencer rispettino le disposizioni del Testo unico sui servizi di media audiovisivi. Sono previste regole più severe per coloro che hanno almeno un milione di follower e pubblicano almeno 24 contenuti in un anno, con sanzioni che possono arrivare a 600 mila euro per i danni provocati ai più giovani. Tra le novità, in caso di contenuti con inserimento di prodotti, l’obbligo di inserire una scritta che ne evidenzi la natura pubblicitaria in modo immediatamente riconoscibile, facendo sì che non ci siano più dubbi o soggetti tratti in inganno.
Perchè solo i grandi influencer?
Ma perché concentrarsi solo sugli influencer che toccano solo quelle vette di followers? Non si è preso in considerazione il fatto che moltissime agenzie di marketing si stiano orientando verso i micro-influencer, figure con un target ben preciso ma non necessariamente così ampio, e che sono moltissimi gli account che contano mezzo milione di seguaci, ma che restano altrettanto influenti. Si rischia, in questo modo, pur tentando di regolamentare un sistema allo sbando, di far semplicemente spostare il mercato in modo preponderante verso altre figure, che non sarebbero altrettanto attenzionate come lo è la Ferragni o una di simile livello.
L’obbiettivo di Agcom
L’obbiettivo è che gli influencer si attengano a determinate regole, che prevedono sistemi di trasparenza e riconoscibilità. Ed è per questo che le linee guida, come spiega ancora l’Agcom, definiscono “un insieme di norme indirizzate agli influencer operanti in Italia che raggiungono, tra l’altro, almeno un milione di follower sulle varie piattaforme o social media su cui operano e hanno superato su almeno una piattaforma o social media un valore di engagement rate (ovvero il tasso di coinvolgimento di follower) medio pari o superiore al 2%”. Il Commissario Agcom, Massimiliano Capitanio, su Linkedin ci tiene a sottolineare che non si tratta di una stretta, ma che sono “principi di trasparenza, rispetto e buonsenso da condividere con gli stessi creator in un apposito tavolo tecnico e che faranno bene a tutti, a partire dai tanti giovani che hanno trovato nei social un modo sano e creativo per lavorare”.