Ieri sera, 10 gennaio 2024, Matteo Salvini, ministro dei Trasporti e Infrastrutture, è stato ospite a Cinque Minuti da Bruno Vespa. Il conduttore non ha perso tempo, aprendo l’intervista con la decisione del ministro di non candidarsi alle europee 2024. Tra i temi bollenti si è parlato anche delle promesse di Salvini per l’abolizione del canone RAI durante la campagna elettorale del 2022 e della costruzione del ponte sullo stretto di Messina, supponendo che la prima pietra sarà (si spera) posizionata entro l’estate dopo anni e anni di attesa.
La battaglia salviniana contro il canone Rai
La Lega di Matteo Salvini aveva presentato un disegno di legge al Senato per abolire il canone Rai. Secondo la proposta del partito, l’importo del canone doveva essere ridotto gradualmente del 20% ogni anno, fino ad arrivare alla sua completa eliminazione. Inoltre, il concetto di servizio pubblico doveva essere ridefinito in modo univoco, con l’obiettivo di preservare i valori culturali e sociali e difendere le identità locali.
Il disegno di legge mirava anche a creare un nuovo canale dedicato esclusivamente alla promozione culturale, senza la trasmissione di spot pubblicitari. Il percorso previsto dal partito prevedeva che l’abolizione del canone avveniva gradualmente nel corso di cinque anni. Secondo la Lega, il canone attuale era considerato obsoleto e ingiusto, in quanto veniva richiesto semplicemente per possedere un apparecchio adatto a ricevere un segnale televisivo.
Il disegno di legge proponeva invece di eliminare il canone immediatamente nei casi in cui l’accesso alla rete o la fruizione del servizio fosse impossibile per motivi al di fuori della volontà degli utenti. Inoltre, nella proposta si dovevano includere programmi che potessero rappresentare in modo realistico e completo il ruolo delle donne nella società in conformità ai principi costituzionali.
La lega sembra averci ripensato
Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, successivamente, ha annunciato diverse ipotesi per riformare il canone Rai durante un’audizione in commissione di Vigilanza. Una delle idee proposte era quella di estendere il pagamento del canone anche alle utenze telefoniche mobili, al fine di ampliare il numero di contribuenti e ridurre l’importo complessivo. Nonostante le promesse fatte da Matteo Salvini durante la campagna elettorale del 2022, la Lega sembra non essere intenzionata ad abolire il canone, nonostante sia al governo.
In passato, anche Giorgia Meloni aveva chiesto l’abolizione del canone. Una delle proposte del ministro Giorgetti è quella di separare una parte del canone destinata agli investimenti della Rai, come ad esempio l’infrastruttura di trasmissione, e finanziarla attraverso il bilancio generale dello Stato, riducendo così l’importo del canone per gli abbonati.
Le necessità del Ministro
Inoltre, il ministro ha sottolineato la necessità di riflettere sul modo in cui il canone viene calcolato, poiché le nuove modalità di fruizione dei contenuti televisivi, come RaiPlay, consentono di accedere ai programmi Rai utilizzando diversi dispositivi, anche senza una televisione tradizionale. Una delle idee proposte era quella di estendere la platea di coloro che pagano il canone, ad esempio includendo anche coloro che possiedono solo un’utenza telefonica mobile. Questo permetterebbe di aumentare il numero di contribuenti e quindi ridurre l’importo del canone per ciascun individuo. Tuttavia, ci sarebbe la necessità di stabilire un limite massimo per evitare che una famiglia paghi una somma eccessiva.
Secondo il ministro Giorgetti, le risorse derivanti dal canone Rai ammontano a circa 1,85 miliardi di euro nel 2022 e sono principalmente destinate alla Rai, ad eccezione di una quota di 110 milioni di euro assegnata al Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione.
Le parole del ministro Giorgetti avevano smentito le dichiarazioni di Matteo Salvini sulla necessità di abolire il canone Rai, che aveva fatto durante la campagna elettorale.
Matteo Salvini non parteciperà alle europee
Durante l’intervista con Bruno Vespa, Matteo Salvini ha smentito di aver comunicato a Giorgia Meloni la sua decisione di non candidarsi alle elezioni europee: “Non ho comunicato a Giorgia Meloni la mia decisione di non candidarmi alle elezioni europee”, ha dichiarato.
Inoltre, Salvini ha chiarito che la sua scelta è stata una risposta a una domanda postagli durante un programma televisivo. Non avendo mai discusso dell’argomento con Meloni, non ha sentito il bisogno di comunicarle la sua decisione. Salvini ha affermato che non sa cosa deciderà Meloni riguardo alle elezioni europee. “Perché non ne abbiamo mai parlato, alla domanda io rispondo. Non so cosa farà Giorgia”, ha spiegato il vicepremier.