L’AIA ammette e certifica gli errori
Nella conferenza stampa di metà campionato, presso l’Aula Magna del Centro Tecnico Federale di Coverciano, l’AIA ha ammesso e certificato otto errori commessi dai propri tesserati nelle prime diciannove giornate di Serie A. All’incontro, che ha visto anche il duro sfogo del designatore Gianluca Rocchi, sono emersi sbagli che hanno pesato in classifica soprattutto per quanto riguarda la capintesta Inter.
Juve-Bologna, rigore su Ndoye
Il primo errore certificato è il mancato rigore concesso da Di Bello al Bologna per fallo di Iling su Ndoye alla seconda giornata. Episodio al 71′ sul risultato parziale di 0-1 (finale di 1-1). Rocchi lo aveva commentato spiegando: “Avrebbe dovuto vedere che era rigore anche l’arbitro, data la dinamica. All’arbitro i giocatori sono sembrati arrivare assieme verso la palla, il VAR avrebbe dovuto segnalargli che Ndoye era in netto anticipo. Non hanno colto la dinamica dell’azione e hanno avuto subito l’impressione che non fosse rigore, a quel punto hanno fatto un’analisi troppo veloce e superficiale”.
Il secondo errore è relativo all’espulsione al 55′ di Monza-Lecce di Federico Baschirotto sul risultato parziale di 1-1 (finale 1-1): il difensore dei salentini aveva intercettato il pallone nel cerchio di centrocampo, ma dopo aver sbagliato il controllo, nel tentativo di riconquistarlo, si era lanciato in scivolata abbattendo Colombo. L’on-field review è durato esattamente un minuto e al termine Marinelli ha deciso di confermare la sua decisione iniziale punendo l’irruenza di Baschirotto che, però, aveva colpito il pallone.
Berardi e Malinovskyi da rosso contro la Juve
Il terzo errore è la mancata espulsione di Berardi per un piede a martello su Bremer in Sassuolo-Juventus alla terza giornata: minuto di gioco numero 58, risultato parziale di 2-1 (finale 4-2). Dopo un check di circa un minuto la decisione di Colombo fu quella di non cambiare il colore del cartellino e di lasciare l’ammonizione al numero 10 dei padroni di casa.
Il quarto errore si è verificato in Monza-Bologna 0-0 (sesta giornata). Al 47′ non c’è fallo di Zirkzee su Caldirola in occasione dell’azione che porterà al colpo di testa in rete di Ferguson. Il contatto è live ma viene sanzionato dall’arbitro Di Paolo.
Si arriva alla sedicesima giornata per il quinto errore arbitrale certificato dall’AIA: la mancata espulsione di Malinovskyi al 90′ di Genoa-Juventus 1-1 (sul risultato di 1-1). Il contatto, dritto sulla caviglia del giocatore turco che spingeva la ripartenza, è durissimo ma Massa e Fabbri lo declassano a “fallo e giallo”.
Inter, tre punti da errori arbitrali!
Alla diciottesima giornata Doveri avrebbe invece dovuto annullare il gol al 42′ di Arnatuovic in Genoa-Inter 1-1: netta la una spinta di Bisseck su Strootman. Al VAR c’era Irrati.
Certificato anche il fallo che Fabbri avrebbe dovuto fischiare nella diciannovesima giornata ai danni di Bastoni al 93′ di Inter-Verona 2-1, sugli sviluppi dell’azione che ha permesso a Frattesi di portare i nerazzurri in vantaggio e vincere la partita grazie anche a un rigore sbagliato da Henry: impunita la gomitata su Duda. Al VAR c’era Nasca.
Sempre alla diciannovesima giornata, infine, un errore annullare il gol di Thorstvedt al 48′ di Sassuolo-Fiorentina 1-0 (sul risultato di 1-0). Non c’è fuorigioco di Henrique. Sbagliato valutare il tocco di Ferrari, che trae in inganno Abisso.
Come sarebbe la classifica senza errori?
Sicuramente la capolista non sarebbe più sola, visto che gli errori di valutazione sul fallo di Bisseck e sul gol di Frattesi hanno pesato sicuramente per tre punti. Uno quello che invece con una buona probabilità sarebbe da togliere alla Juve, considerando per eccesso come un gol il rigore di Ndoye non assegnato al Bologna. Juventus e Inter sarebbero quindi a pari punti alla fine del girone di andata.
Rocchi analizza l’operato degli arbitri
“Specialmente nell’ultima giornata ci sono stati errori evitabili, ma siamo persone per bene e meritiamo rispetto. Nel derby di Coppa tra Lazio e Roma abbiamo avuto Orsato, miglior arbitro del mondo, offeso da tesserati, ditemi se è stato uno spettacolo decente”.
“Sembra che il problema del calcio siano gli arbitri, è un messaggio che rimando al mittente come presidente e come sportivo”. Esordisce così Carlo Pacifici, presidente dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri) nella tradizionale conferenza stampa di metà campionato organizzata presso l’Aula Magna del Centro Tecnico Federale di Coverciano. “Possiamo fare meglio e dobbiamo lavorare a testa bassa – prosegue Pacifici – ma sono soddisfatto di questa prima parte di stagione”.