Leonardo Pieraccioni dice addio alle commedie vecchio stampo annunciando ad OGGI che il suo nuovo film Pare parecchio Parigi è l’opposto di tutto quello che ha fatto durante la sua carriera. “Le commedie hanno mostrato il fianco. Ne abbiamo fatte troppe, abbiamo vissuto di rendita e poi a un certo punto il pubblico è rimasto deluso…”, ha dichiarato l’ingrato.
Il regista sottolinea un netto distacco dal cinema che lo ha reso famoso finora. In realtà si può quasi percepire un cambio di rotta. Potrebbe forse provare invidia dopo il successo di Paola Cortellesi? Per il suo debutto da regista con il film campione di incassi C’è ancora domani? Peccato che lei abbia già dimostrato la sua versatilità artistica, interpretando sia commedie leggere – anche se a volte piuttosto insignificanti – che film più profondi e significativi.
Il nuovo cinema di Pieraccioni
Leonardo Pieraccioni anticipa il suo nuovo film, al cinema dal 18 gennaio, al settimanale OGGI, disponibile in edicola: “Volevo raccontare i non detti che avvelenano i rapporti tra figli, genitori, fratelli, senza che a nessuno venga in mente di sistemare le cose. Nel film, il babbo arriva a fine corsa e tutti capiscono che rimane un’ultima chance. Ora o mai più”. E il babbo di cui il regista parla è Nino Frassica: “Per convincerlo gli ho mandato un messaggio vocale. Ho immaginato che fosse pigro come me, e gli ho detto che se voleva poteva starsene sdraiato tutto il film e gli mettevo anche l’aria condizionata”, ha spiegato.
Di cosa parla?
Per soddisfare il desiderio ormai rimpianto del loro vecchio e gravemente malato padre (interpretato da Nino Frassica) di fare un viaggio a Parigi con i figli (Leonardo Pieraccioni, Chiara Francini, Giulia Bevilacqua), i tre fratelli, che non si parlano da cinque anni, decidono di fingere di partire con lui da Firenze a bordo di un camper. Tuttavia, il viaggio non andrà mai oltre i confini di un maneggio di cavalli. Questa situazione è stata messa in scena perché ai figli è stato vietato allontanare il padre dalla struttura ospedaliera che lo ha in cura. Ciò che inizia come un viaggio paradossale si trasformerà in un’occasione avventurosa e irresistibile per cercare di riunire i fratelli e riconciliarsi con il loro papà. Con il potere della fantasia, si possono percorrere migliaia di chilometri: se non si può andare a Parigi, Parigi riesce ad avvicinarsi ai protagonisti.
Alla base Pare parecchio Parigi è una storia vera ma non c’è niente di autobiografico: “Con mio babbo Osvaldo e mia mamma Carla era tutto alla luce del sole. In casa più che ridere non si faceva. Sembravano Vianello e la Mondaini, lui alto con questo humor all’inglese, mamma più caustica. Babbo non ride più perché è morto da 7 anni, ma la mia mamma ancora ride, ride, ride”, ha svelato il regista.
Per Pieraccioni questa “nuova” tipologia di film è un salto nel vuoto e attende impaziente il verdetto del pubblico, perché, come ammette lui stesso, dei colleghi non si fida.