Home CRONACA Addio al maxi-murales di Maradona: e ora chi li sente i napoletani?

Addio al maxi-murales di Maradona: e ora chi li sente i napoletani?

L'opera dello street artist partenopeo Jorit verrà abbattuta per fare spazio a un progetto di rigenerazione urbana finanziato dal Pnrr per 106 milioni di euro

E adesso? Come farete senza Maradona?

E così pare che Napoli sia costretta a dire addio al murale che Jorit, street artist partenopeo, ha dedicato a Diego Armando Maradona. Certamente il più grande in città, per dimensioni primo all’altro, famosissimo, posizionato nei Quartieri Spagnoli, è oggi un indirizzo (anche) turistico: un’attrazione per tutti quelli che – smartphone alla mano – vogliano fotografare una fra le opere d’arte spontanee più conosciute in città. Per questo e per molti altri motivi (legati per lo più alla fede calcistica), a molti non va a genio che venga abbattuto.

Ma perché?

Perché la facciata sulla quale è raffigurato il maxi-volto del calciatore di fama mondiale, e cioè quella di palazzo Taverna del Ferro nel cosiddetto “Bronx”, ovvero nel quartiere di San Giovanni a Teduccio (periferia est di Napoli), sta per essere rasa al suolo?

Interviene il Pnrr

Un progetto di rigenerazione urbana, finanziato dal Pnrr per 106 milioni di euro, pronto a stravolgere il volto delle zone degradate della città. Una rivoluzione, insomma, che trasformerà le abitazioni di 360 famiglie. A partire dal 2 febbraio, il piano prevederà lo smantellamento dei due edifici, affiancati, costruiti dopo il terremoto del 1980. 

Ma questo, non importa

Non importa quanto grandioso e necessario possa essere un progetto, i napoletani non ci stanno. Sono troppo legati a quel murale e non vorrebbero mai raggiungere un compromesso.

Vuoi per amore di quel volto, vuoi per la Storia che ha costruito per e intorno a sé, molti dei cittadini vogliono in qualche modo preservare il lavoro di Jorit. Sarà possibile? La domanda resta aperta, ma mancano pochi giorni all’inizio dei lavori.

P.S.: Non stupitevi se in questi giorni dovesse scoppiare una rivolta a Napoli. Tutto nella norma.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.