Il discorso prima dello show
Solitamente, prima di uno show o una sfilata, si effettua un discorso che racconta un po’ l’idea che ha mosso la collezione presentata dal brand e il tema della stagione. Cosa che però – prima dello spettacolo previsto per oggi – gli stilisti Dolce&Gabbana non hanno fatto: da quando a trionfare è la qualità, «la caduta degli influencer è automatica». Sottolineando poi che il “tonfo” degli imprenditori e imprenditrici digitali «non sarà la caduta degli dei, ma le va vicino».
Menomale ci siete voi, domani vado a comprare la giacca firmata Dolce&Gabbana
Il duo della moda ha inoltre ricordato di essere «stato l’unico a non lavorare con gli influencer. Li abbiamo fatti sfilare ma non abbiamo mai pagato nessuno. Si commentano da soli e da tanto, non è una novità ora che è uscita questa “bomba”», hanno commentato con Ansa, senza mai citare direttamente il caso-Balocco che ha coinvolto Chiara Ferragni. «Da un anno e mezzo abbiamo cambiato registro, siamo tornati a lavorare con maestri come Meisel e Klein e alcune modelle, a noi – hanno spiegano prima della sfilata – piace la moda, e chi più di loro può esprimere questo concetto? Il fotografo, come il giornalista, fa un mestiere per cui ha studiato, ha una cultura, si può avere un dialogo alla pari». Ma voi invece il vostro mestiere lo sapete fare?
Davvero un bel discorso
Ammettiamo che sia stato davvero un bel discorso… peccato che non c’entri nulla con la sfilata di oggi e che sia l’espressione del concetto più ovvio del momento: ma come mai, cari Stefano Dolce e Domenico Gabbana, questo teatrino non lo avete fatto quando è scoppiata l’inchiesta della truffa Ferragni? Il mondo della moda è cinico, complesso, c’è molta concorrenza e ci troviamo a Milano. Ma se per far parlare del vostro brand avete bisogno di un discorsino mainstream e raccogliere il compiacimento di quattro teste vuote che non ci arrivano a capire il vero fine di quelle parole, allora non avete capito un caz*o.
Ma veramente volete fate i fenomeni?
Dolce e Gabbana si sono dipinti come i diversi, quelli che non sono caduti nella trappola, quelli che sanno distinguere la qualità. Insomma, maestri del settore. Voi sì, ma noi non ci siamo affatto dimenticati la mega gaffe che avete fatto con i tre spot giudicati sessisti e razzisti dalla Cina: nei video si vedeva una ragazza tentare di mangiare con le bacchette senza riuscirci gli spaghetti, la pizza e un grande cannolo. E nell’ultimo filmato una voce fuori campo diceva “è troppo grande per te, vero?”.
Ste’, ora in cima com’è, t’appost?