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La situazione di Sgarbi si complica: perquisite le case e sequestrato il quadro di Manetti

Ieri i carabinieri si sono recati in una delle abitazioni del sottosegretario alla cultura Vittorio Sgarbi e hanno sequestrato il quadro attribuito al pittore Rutilio Manetti, quadro che, secondi i carabinieri, verrebbe da un furto nel castello di Buriasco, denunciato dalla proprietaria Margherita Buzio nel 2013. Per questo motivo, Sgarbi sarebbe indagato per riciclaggio di beni culturali.

La versione di Vittorio Sgarbi

Il sottosegretario è stato più volte ospite in trasmissioni televisive, in particolare da Nicola Porro, per spiegare come sarebbero andate veramente le cose. Aveva portato, infatti, dal giornalista, una serie di immagini che avrebbero potuto sciogliere i dubbi degli italiani. Come? Facendo vedere le differenze tra il suo dipinto e quello originale. Dopo l’iscrizione, qualche giorno fa, del fascicolo a carico del critico d’arte, da parte della Procura di Macerata, l’accelerazione degli inquirenti con le perquisizione di vari domicili di Sgarbi e il sequestro del dipinto da parte dei del Nucleo tutela patrimonio. Il sottosegretario ha consegnato spontaneamente l’opera nell’ambito di un atto finalizzato ai necessari “riscontri scientifici”. Secondo Sgarbi, infatti, l’opera in suo possesso, era stata ritrovata in un immobile acquistato dalla fondazione Cavallini-Sgarbi. Opera che successivamente venne anche esposta durante una mostra, curata dallo stesso Sgarbi, a Lucca, i dal titolo “I pittori della luce”.

La perquisizione

La Procura di Macerata ha delegato al Comando dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Roma “l’esecuzione di perquisizioni domiciliari con contestuale notifica della posizione di indagato a carico” del sottosegretario per il sequestro del dipinto. Le dichiarazioni si Sgarbi lo descrivono sereno e combattente. Dice, infatti: “Ho consegnato spontaneamente l’opera, perché siano fatte tutte le verifiche del caso, a partire dalle misure del dipinto rispetto alla cornice di quello rubato. Sono assolutamente sereno. Il sequestro è un atto dovuto. Non ho nulla da temere”. Aggiunge poi che si difenderà con ogni mezzo in suo possesso contro chi specula su questa vicenda.

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