Si chiamava Aron il pitbull BRUCIATO in una piazza a Palermo qualche giorno fa. All’inizio era sopravvissuto, ma poi non ha resistito ed è deceduto in una clinica veterinaria del capoluogo siciliano. Ieri a Palermo in molti sono scesi in piazza per protestare contro questo abominio.
Il padrone del pitbull è sotto inchiesta
E’ sotto inchiesta per maltrattamento nei confronti degli animali il padrone del cane. La procura di Palermo, infatti, ha iscritto il padrone nel registro notizie di reato. La la pena per chi uccide un animale va dai due mesi ai due anni, ma non è assolutamente concepibile che sia così lieve. Si tratta di un vero a proprio assassinio, solo che la vittima, invece di essere un uomo, è una povera bestia che non ha le nostre stesse possibilità di difendersi. E per questo meritano di morire malamente in questo modo? Ieri si è mobilitata la città di Palermo, ma sarebbe giusto e sacrosanto che in piazza scendesse tutta Italia. A chi dice che “bisognerebbe protestare per cose più serie”, dico che non sanno cosa voglia dire avere un animale, che non hanno idea del calore e amore incondizionato che donano e che molto ma molto spesso siamo nettamente inferiori a loro.
L’annuncio della morte del cane
La morte del cane è stata annunciata dalla Lav Palermo: “Il suo corpo non ha retto, sebbene lui abbia lottato fino alla fine”. Le condizioni di Aron erano impressionanti. Più dell’80% del corpo era ustionato e aveva gli organi interni profondamente danneggiati.
CHE GIUSTIZIA SIA FATTA E CHE LA PENA SIA ESEMPLARE.