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Mancini da Fazio: “Stavo benissimo in Nazionale e sarei rimasto anche altri dieci anni”. E cosa ti ha fatto cambiare idea? Forse lo stipendio più alto al mondo?!?

Prima o poi tocca a tutti. Stavolta è spettato all'ex allenatore nerazzurro, che ha parlato del suo addio alla Nazionale a Che Tempo che Fa, programma condotto da Fazio sul Nove: "stavo benissimo in Nazionale e sarei rimasto anche altri dieci anni". Sisi e Gesù Cristo è morto di freddo...

L’ospitata da Fazio

Così l’ex commissario tecnico azzurro Roberto Mancini a Che Tempo che Fa, ospite su canale Nove di Fabio Fazio: «Mi rimprovero qualcosa per le dimissioni da CT? No. Ma mi è dispiaciuto tantissimo perché stavo benissimo in Nazionale e sarei rimasto anche altri dieci anni. In Arabia mi trovo bene, ma c’è da lavorare bene». Ma quante ne spari Mancio? Hai lasciato la nazionale per soldi, punto e basta.

Mancini d’Arabia 30 milioni: lui l’ha “chiamata scelta personale”

Le interferenze politiche, i dissidi sullo staff, il rapporto personale logorato. Tutte cazzate.  E’ bastato aspettare pochi giorni e seguire quell’odore inconfondibile dei soldi per smascherare la pantomima di Roberto Mancini. L’ex ct della nazionale ha lasciato l’Italia non per onore, ma per denaro: ha firmato un contratto triennale da 25/30 milioni a stagione per guidare la nazionale dell’Arabia Saudita, mentre in Italia per quella azzurra ne prendeva 3. Ecco la “scelta personale” del Roby.

Il post su Instagram.. quanta tenerezza

In seguito a quel post su Instagram, dove l’allenatore aveva liquidato le sue dimissioni con queste due parole – “scelta personale” – le sue dimissioni. Due parole evidentemente insufficienti, poi seguite da un paio di interviste per ribattere alla campagna orchestrata dalla Federazione tradita, adducendo tutta una serie di motivazioni per l’addio, passando quasi da vittima. E magari a qualcuno ha anche fatto tenerezza, ma il tentativo patetico di salvare la faccia ha resistito pochi giorni, smontato presto dalla realtà: la firma a una proposta milionaria che evidentemente era arrivata da tempo, come dimostra l’ufficialità e quel video di presentazione in cui l’ex ct si rivende persino i trionfi con l’Italia tradita, l’ennesima caduta di stile del mister.

Bastava un po’ di onestà

Il punto non è tanto l’addio ma il teatrino: sarebbe bastato essere onesti, dire “me ne vado perché l’offerta è irresistibile”. L’Italia probabilmente non avrebbe apprezzato ma avrebbe capito. Invece sono state accampate scuse e motivazioni, glissando sull’offerta saudita come fosse una remota eventualità futura, quando invece era praticamente tutto fatto. Così è stato preso in giro un Paese intero, prima che la Federcalcio. Un affronto che non può essere risolto andando a Che tempo che fa ecco…

Captatio benevolentiae fatta

«Vialli? Ho avuto la possibilità di avere un amico come Luca, che c’è sempre stato nei momenti decisivi, sono molto felice di questo. Per me c’è sempre stato, nei momenti decisivi. Abbiamo vissuto anni bellissimi insieme: ci siamo divertiti, giocato, abbiamo vinto, abbiamo fatto una vita insieme. Lo sento sempre qui con me, è come se non se ne fosse mai andato. Ora Il mio sogno è tornare alla Samp perché sono stato lì 15 anni», ha concluso.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.