Certe volte (purtroppo, non poche) i nostri uomini politici non tengono vergogna. Lo sfogo dell’ex ministro dei Trasporti e 5Stelle Danilo Toninelli piomba come una gag di Totò nell’arco costituzionale e la stampa ci si butta, è proprio il caso di dire, a pesce.
Il mio scranno per un salmone
Il tapino piange miseria: «Io prima mangiavo il salmone, sapete noi fissati con la palestra… o mangiavo la bresaola», ci racconta convinto che lo prenderemo sul serio. «Cancellato tutto: un po’ perché non è più fattibile. Io non riesco a prendere neanche il tonno. Avete presente una scatoletta di tonno? Io prima prendevo quello in vetro… ma porca p*****a costava due euro e cinquanta! Adesso sono sette euro! Ragazzi, è una roba devastante». Colto da spirito eroico, varca le porte scorrevoli di un supermarket e lancia il suo j’accuse: ««Per 90/100 grammi di salmone siamo tra i sei, sette, otto euro. Il prezzo del tonno è incredibile, soprattutto insostenibile per la maggior parte degli italiani».
Pestare una merda
«Vi ricordate», insiste Toninelli, «quando a fine legislatura io dovevo capire come andare avanti lavorativamente per mantenere me stesso e la mia famiglia, e una delle opportunità era quella di andare a fare il commentatore televisivo. Mi avevano offerto anche 700 euro a puntata, e quindi con 700 di qua e 500 di là i miei 4-5 mila euro lordi li avrei portati a casa e sarei riuscito a pagarmi il mutuo, le bollette, la scuola dei miei ragazzi. Ma la televisione è una merda! Se accettavo la tivù dovevo stare in mezzo a gente di merda, e dopo dieci anni di Parlamento e di giornalisti, forse era giunto il momento di chiudere la porta in faccia e farcela con le proprie mani». E dove lo mettiamo il vitalizio ai parlamentari, caro Toninelli? Ci dica se lo riceve. In base alla legge, ci risulta ammontare a 5.522,30 euro e ottenibile col requisito minimo di 2 anni, 6 mesi e un giorno di mandato.