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Con la conduzione Amadeus… largo ai giovani! E all’Ariston torna Gigliola Cinquetti: coerenza perfetta!

Se non vi aggrada… prendetevela con il conduttore-direttore artistico Amadeus, per gli amici semplicemente “Ama”. Gigliola Cinquetti torna a Sanremo con la sua epocale hit “Non ho l’età“. Un brano che oggi compie sessant’anni, un pezzo di storia della musica italiana che – secondo molti – doveva essere celebrato lì dove ha spiccato il volo.

La Cinquetti è una signora elegante, consapevole e dipsonibile al dialogo. Anche se nei suoi primi vent’anni, per ammissione personale ed autocritica, è stata molto invadente e petulante. Poi la vita l’ha ricondotta su binari più mansueti ed oggi è una persona ed una professionista amabile. La turbolenza dei vent’anni, a ben guardare, è stata forse dettata dal voler prendere le distanze dall’adolescente che cantava “per amarti non ho l’età”. Come a voler far capire a tutti quanto era ironica, spiritosa e soprattutto diversa dall’etichetta perbenista che quella canzone le aveva appiccicato come un etichetta.

Il diverbio con Luigi Tenco

Una canzone che l’ha marchiata a vita ma che è ha rappresentato un successo incredibile, con quattro milioni di dischi venduti in Europa. «Un successo inspiegabile. Che lei definisce così: «Quella canzone rappresentava il mondo che i giovani volevano cambiare e non interessava a nessuno che non appartenessi a nessun mondo, che fossi un tipetto abbastanza unico». Un giovane artista, un vero poeta, andò a cercarla per testimoniarle in facci il suo disprezzo per quello che rappresentava: era Luigi Tenco.

Negò addirittura una foto agli Stones

La cantante, che nel 2023 ha pubblicato il romanzo autobiografico A volte si sogna, ospite di Sanremo 2024 nella serata del 10 febbraio racconta anche di quando negòuna foto agli Stones. «Uno di loro» racconta «posava cacciandosi le dita nel naso. Pensai che erano dei gran cafoni, che volevano fare i trasgressivi a mie spese e me ne andai. Capii che erano loro tempo dopo, guardando la celebre foto di Mick Jagger che fa la linguaccia. Invece, i Beatles li incrociavo sempre: nei vari Paesi, il loro tour precedeva sempre il mio. E Paul McCartney lo intervistai a Londra quando facevo la giornalista».

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