Home CRONACA Giovanna Pedretti non è l’unica ristoratrice presa di mira dalla Lucarelli

Giovanna Pedretti non è l’unica ristoratrice presa di mira dalla Lucarelli

“Io come Giovanna Pedretti, minacciata di morte per un piattino da due euro. Tutta colpa di Selvaggia Lucarelli”. Sono queste le parole di Ida Germano, la ristoratrice titolare dell’Osteria del Cavolo di Finale Ligure finita nel mirino di Selvaggia Lucarelli.

Minacce per un’altra ristoratrice

Si chiama Ida Germano ed è la titolare dell’Osteria del Cavolo di Finale Ligure. La scorsa estate è stata massacrata da di insulti per aver fatto pagare due euro in più per un piattino, chiesto dal cliente per condividere un piatto di trofie con il pesto. La Lucarelli aveva spiattellato su Instagram lo scontrino, diventato immediatamente virale, con nome e numero di cellulare della ristoratrice. “Mi sono ritrovata nella stessa situazione di Giovanna Pedretti” ha detto la ristoratrice, che è stata sommersa di telefonate contenenti addirittura minacce di morte a lei e ai suoi parenti.

Parla la ristoratrice

“Il web può distruggere la vita delle persone, ancora oggi ricevo lettere piene di insulti. Ho avuto paura». Prosegue la ristoratrice dicendo che: “Non me l’aspettavo. Sono stata travolta dagli attacchi, non solo sui social. Hanno iniziato anche a chiamarmi al telefono per offendermi e minacciarmi, l’ultima è arrivata quindici giorni fa. Una volta, mentre stavo camminando per strada, un uomo mi ha riconosciuta e ha abbassato il finestrino per insultarmi. È stato un periodo difficile, ma l’ho superato, anche concentrandomi sul lato positivo della situazione, ovvero i tanti messaggi di solidarietà che mi sono arrivati”.

La Lucarelli pensa che gli haters si fermino. Spoiler: NON È COSÌ

Selvaggia Lucarelli spesso e volentieri sui suoi profili social dice che i giornali riprendono fatti risalenti a molto tempo prima, in modo da cavalcare l’onda mediatica che in questo momento la riguarda. Però, cara Selvaggia, come testimoniano anche le parole della ristoratrice, che ha ricevuto minacce fino a due settimane fa, le persone non dimenticano. Si dice che l’Italia sia un paese senza memoria, che le shitstorm passano con la stessa velocità con cui arrivano, ma non sempre è così e, soprattutto, un odio così mirato, a maggior ragione verso piccoli imprenditori locali, non dovrebbe mai essere riversato. I giornali fanno bene a ricordare il passato, perché se è passato non vuol dire che non sia mai accaduto. È un metodo perpetrato nel tempo che può mietere tante vittime. E con vittime non intendiamo cadaveri, ma persone la cui vita è stata stravolta per sempre.

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