L’iconico diario, simbolo generazionale, Smemoranda non è riuscito a superare le difficoltà economiche legate alla crisi pandemica. E così, Smemoranda finisce nel dimenticatoio, insieme a tutti quei marchi che hanno fatto parte dell’adolescenza di molti studenti. L’asta per definire il futuro del marchio, si è tenuta recentemente a Milano, ed è rimasta senza partecipanti, confermando ufficialmente la fine di un prodotto che ha segnato un’era.
Il fallimento della Smemoranda
L’azienda aveva dichiarato il fallimento meno di un anno fa, cercando poi di risolvere la situazione attraverso un contratto di licenza con il gruppo Giochi Preziosi. Tuttavia, nonostante gli sforzi, la prima asta per acquisire i diritti del brand è rimasta senza offerenti, aprendo la possibilità di una seconda asta.
Addio al mito della Smemoranda
Smemoranda, nata nel 1979, ha rappresentato un simbolo culturale e identitario per oltre 40 anni, diventando un elemento distintivo della cultura popolare. Il successo economico ha avuto il suo apice negli anni Novanta, superando il milione e duecentomila copie vendute. Tuttavia, la crisi economica e l’impatto della didattica a distanza durante la pandemia hanno contribuito al declino dell’azienda, culminando nel fallimento e nell’asta deserta per il marchio.