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Gigi Riva, morto il mito del calcio italiano

Ha smesso di battere il cuore del giocatore simbolo del Cagliari, il più prolifico attaccante della storia della nazionale italiana. Aveva 79 anni

Riva Morto in seguito ad un malore in casa

Gigi Riva è morto, era ricoverato nel reparto di Cardiologia del Brotzu di Cagliari a causa di un infarto avvertito ieri. Avrebbe dovuto subire un intervento al cuore il campione del Cagliari e della Nazionale azzurra ricoverato da ieri all’ospedale Brotzu di Cagliari.

Un malore accusato in una domenica qualunque. Gigi Riva, 79 anni lo scorso 7 novembre ed era presidente onorario del Cagliari, da sempre personaggio riservato e schivo. Viveva in un appartamento nel centro di Cagliari e negli ultimi anni aveva anche posto un freno alle sue consuete passeggiate nelle vie del centro. E anche ieri era a casa quando ha accusato il malore. Poi la corsa al Pronto soccorso di via Peretti con i medici che hanno disposto la degenza nel reparto di Cardiologia. Poco fa la drammatica notizia.

Il miglior attaccante italiano di sempre

Gigi Riva è stato in assoluto il miglior attaccante italiano di sempre. Classe 1944, ha legato tutta la sua attività a livello di club al Cagliari. Con i rossoblù vinse lo storico Scudetto del 1970. Legatissimo lo è alla Sardegna, che ormai è casa sua, lui nato a Leggiuno in provincia di Varese. Col Cagliari ha disputato l’intera sua carriera, respingendo più volte le offerte dei grandi club del Nord, Juventus e Inter su tutti.

Riva è il calciatore che ha realizzato il maggior numero di gol con la maglia della Nazionale. 35 gol in 42 partite. Numeri straordinari, imbattuti, e ottenuti nonostante un paio di serissimi infortuni – tutti con la maglia azzurra – che gli hanno stoppato la carriera. Con l’Italia ha vinto gli Europei del 1968 e ha disputato la finale dei Mondiali del 1970, segnò anche in Italia-Germania 4-3.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.