Chiara Ferragni sbloccai i commenti su Instagram. Questo dopo che i suoi follower continuano a calare. Pare infatti che ne abbia persi 100k. Nel mentre la Procura indaga su un “Unico disegno criminoso per pandoro, uova di Pasqua e pupazzo”.
Le indagini della Procura di Milano
I tre fatti in questione, quindi le uova, il pandoro e la bambola, sembra che abbiano un fil rouge che li unisca. Ed è proprio sul “metodo” Ferragni legato alla beneficenza che si sta indagando. Non un episodio isolato o un errore di comunicazione, come aveva detto lei, pensando di risolvere tutto con un milione di euro di donazione all’ospedale Regina Margherita di Torino. Ciò che la procura vuole capire è se la donazione sia avvenuta prima di mettere in commercio i tre prodotti. Questo perchè cambierebbe? Perchè, se fosse avvenuta prima, i consumatori, non sapendolo, avrebbero potuto pensare che la donazione stessa dipendesse dal numero delle vendite. E quindi, gli utenti sarebbero stati indotti all’acquisto da un nobile intento, che, però, qualora la donazione fosse antecedente, non avrebbe avuto alcun peso sui soldi donati dalla Ferragni.
Cronologia degli eventi e i cachet della Ferragni
Ci si sta focalizzando quindi proprio sulla cronologia degli eventi, tra ciò lei ha fatto veramente e ciò che, invece, è stato fatto intendere dalla pubblicità. Per la vendita delle uova di Pasqua l’influencer aveva ricevuto un compenso di 500 mila euro nel 2021 e di 700 mila nel 2022. La Procura sostiene che la Ferragni avesse detto, durante la promozione, che parte del ricavato sarebbe andato all’associazione “Bambini delle fate”. Ma quest’ultima avrebbe avuto solo 36 mila euro fissi, non dipendenti dalle vendite. Sarebbe avvenuto lo stesso per Trudi ed è per questo che la Procura avrebbe descritto tutto come “medesimo disegno criminoso”. È per questo che nel fascicolo del reato di truffa aggravata sarebbero stati iscritti anche le uova e la bambola.
Le parole dei legali della Ferragni
“Una volta che il Procuratore Generale presso la Cassazione avrà individuato il Pubblico Ministero territorialmente competente, chiariremo al designato magistrato ogni aspetto delle tre vicende. Siamo totalmente certi della assoluta innocenza di Chiara e che detta innocenza emergerà dalle indagini che verranno condotte. Siamo fiduciosi del futuro confronto con l’Autorità Giudiziaria e auspichiamo che il clima mediatico che ha caratterizzato sino ad oggi la vicenda si rassereni”.