Nell’ultimo episodio del podcast The Osbournes l’ex frontman dei Black Sabbath, Ozzy Osbourne, ha citato l’incontro avuto con Paul McCartney, affermando che trovarsi al cospetto di una leggenza come il baronetto inglese “è stato come incontrare Gesù Cristo”. Ozzy, da sempre per sua ammissione grande estimatore dei 4 di Liverpool, ricorda così l’occasione: “Sono un grande fan dei Beatles, lui è stato molto gentile. Quando ho ricevuto un Grammy, ha contattato il mio produttore per congratularsi con me. È stato molto, molto speciale”.
Ecco il video del primo incontro con Sir Paul
Tutta “colpa” di una canzone
Va ricordato che Ozzy, come raccontato in svariate interviste, decise di imbracciare la musica quando, 15enne, ascoltò per la prima volta She Loves You dei Beatles. Una vera e propria illuminazione: “Mio padre sapeva che ero fottutamente fuori di testa per i Beatles. Li amavo. Loro furono la ragione.”
Due concerti d’addio basteranno ad accontentare le richieste dei fan?
Ozzy ha deciso di andare in pensione, con somma tristezza a parte dei fan, sia dei Sabbath che della sua luminosa carriera solista. Nonostante evidenti problemi di salute, starebbe pensado a “due concerti di addio” prima di ritirarsi definitivamente dalle scene. La moglie Sharon fa sapere: “Non andrà più in tour, ma stiamo programmando di fare altri due spettacoli di addio perché lui pensa, ‘Non ho mai salutato i miei fan e voglio salutarli’. La sua voce è comunque ancora regge, continuando a prendere lezioni di canto. Anche se non vi piace la sua musica, non potete non amare Ozzy”. Il 75enne Ozzy vorrebbe tenere i due show d’addio al Villa Park, lo stadio di calcio di Birmingham, sua città natale.
L’anno scorso aveva cancellato tutte le apparizioni
Il “Padrino delle Tenebre” nel corso del 2023 aveva cancellato tour e spettacoli in programma accusando problemi di salute occorsi dopo l’incidente del 2019, con danni alla spina dorsale. Ma il desiderio dell’ultima volta è troppo forte, idem dicasi per il contatto col suo pubblico che l’ha sempre amato alla follia. Un’altra leggenda al capolinea che, comunque, è riuscita nell’impresa di entrare nell’immaginario collettivo di ogni amante del rock degno di questo nome. E in tempi di vacche magre – anzi, filiformi – non è cosa da poco.