A Salt Bae non frega molto delle critiche
Salt Bae, il macellaio turco il cui vero nome è Nusret Gökçe, scivola ancora una volta sull’eccesso di lusso dei suoi locali aperti in mezzo mondo, sfoggiando su Instagram un video di un super conto pagato da quattro commensali a cena nel suo locale a Dubai.
Una storia già sentita due anni fa e Salt era stato travolto dall’indignazione dei suoi fan, che in molti hanno anche deciso di smettere di seguirlo. Poi – con un tentativo alla Ferragni – aveva provato a recuperare gettandosi in prima fila a fare beneficenza per i suoi connazionali colpiti dal terribile terremoto in Turchia. Ma tutto questo al macellaio-chef più amato dei social deve fregare poco, visto che qualche giorno fa ha compiuto lo stesso errore di marketing.
Filetti a 250 euro, vini con ricarico super
A creare lo scandalo è stato un post su Instagram, il quale ritraeva un conto in moneta di Dubai che equivale a 100mila euro in quattro: 25mila euro a testa. Secondo lo scontrino pubblicato un carpaccio di carne è costato 68,7 euro. Un filetto mignon coperto dalla salsa di oro commestibile (così dice) è costato 250 euro. A prezzi di saldo un piattino di patate fritte, che costavano solo 13 euro. Ma un piattino di frutta è stato venduto a 60 euro. E poi il pezzo forte, il vino: una bottiglia di Petrus del 2011 venduta a 16.250 euro e due bottiglie sempre di Petrus del 2009 vendute a 49.250 euro. Mancia e tasse ed ecco il conto da 100mila euro che ha reso orgoglioso Salt Bae, che ha commentato: «Il denaro va, il denaro viene…».
Ma i fessi siete voi, mica lui
Sotto al video, il macellaio più ricco del mondo, ha ricevuto una pioggia di critiche, commenti indignati, che dimostra il menefreghismo e la poca sintonia che lo chef ha con il suo pubblico.
Totalmente incapace di comprendere il momento storico in cui sfoggiare così tanta ricchezza a tavola: fra i commenti, infatti, sono molti quelli che gli ricordano come con quella somma si sarebbe sfamata la popolazione di Gaza in questo momento tragico per giorni e forse anche per un mese. Altri citano la povertà in quella Turchia in cui Salt è nato in una famiglia modestissima e gli dicono di vergognarsi.
Ma tanto a lui cosa gliene frega?
Milionario, ristoratore, influencer, 32 ristoranti in tutto il mondo, 4000 dipendenti… ma a lui cosa gliene frega? Proprio niente. E continuerà così a fare la sua scenetta col sale sopra la carne finché ci saranno i fessi che lo seguono, e quelli ancora più fessi che vanno da lui solo per fare la storia su Instagram. Avanti così.