Chi è Fleximan? Sembra essere l’abbattitore seriale di autovelox. Il termine può riferirsi al singolo o a un gruppo, così come a emulatori. È lui che continua adistruggerli e acuni sindaci si arrendono. C’è chi avrebbe infatti già detto che non li installeranno più.
Ma che cosa rischia Fleximan?
Il tema dei reati sollevata da Fleximan coinvolge varie fattispecie di reato che non riguardano solo il Codice della Strada ma anche il Codice Penale. Per quanto riguarda il Penale può configurare reati diversi, così come può prefigurare, come ha detto il Procuratore di Treviso, Marco Martini, l’apologia di reato per chi inneggia a Fleximan o propone di imitarne i gesti.
L’avvocato penalista Daniele Bocciolini a Fanpage ha spiegato che cosa rischierebbero queste persone. “Non solo danneggiamento aggravato, ma probabilmente anche interruzione di ordine pubblico. Sono questi i due reati di cui potrebbe essere accusato Fleximan. Nello specifico, si tratta di un “danneggiamento” previsto all’art. 635 del Codice Penale che punisce con la reclusione da 6 mesi a 3 anni chiunque distrugge o rende in tutto o in parte inservibili cose mobili o immobili altrui.
La condotta posta in essere indica la chiara volontà di distruggere l’autovelox tagliandolo o comunque, segando il rilevatore, quella di renderlo inservibile e inidoneo a svolgere la propria funzione. Nel caso di specie, peraltro, si tratta di un’ipotesi di danneggiamento aggravato essendo commesso su cose esposte alla pubblica fede e destinate al pubblico servizio”.
Ma rischia chi sui social inneggia a Fleximan?
Chi inneggia a lui sui social e lo difende pubblicamente a sua volta rischia qualcosa? In merito si è espresso l’avvocato Poggiolini: “Non si può in alcun modo sostenere la condotta di questi vandali che distruggono un bene pubblico arrecando un danno alla collettività. Chi esalta le gesta di questo soggetto potrebbe in astratto rispondere del reato di cui all’art. 414 del codice penale che punisce con la reclusione da 1 a 5 anni (sembra assurdo ma sarebbe una pena più grave del reato stesso) chiunque pubblicamente fa l’apologia di uno o più delitti”.