Sei ragazzi tra i 20 e i 29 anni indiziati dopo l’aggressione avvenuta a Padova. La causa di tutto è lo scontro tra fan di trapper rivali. In questo caso sarebbe volato un like al trapper sbagliato.
Il like della discordia
L’aggressione risale al febbraio 2022, quando un gruppo di 6 giovani accerchiò e colpì un ragazzo. La colpa della vittima lasciata inerme a terra? Aver messo un like al trapper sbagliato. Questo avrebbe causato al ragazzo di 25 anni di Lecco, calci, pugni e addirittura una coltellata dai fan del cantante rivale. Il like sui social era a favore di un trapper milanese, mentre gli altri sei erano simpatizzanti di un altro trapper della provincia di Padova. Per questo i poliziotti della squadra mobile della Questura di Padova hanno notificato a 6 persone (stranieri di seconda generazione), abitanti a Padova, Milano e Ferrara, un avviso di conclusione indagini e informazione di garanzia emesso nei loro confronti dalla Procura della Repubblica di Padova. Questo in quanto indiziati del ferimento del 25enne di Lecco aggredito l’anno scorso nella stazione di Padova.
Anche il trapper di Padova iscritto nella lista degli indagati
Anche il trapper della provincia padovana sarebbe iscritto nel registro degli indagati, pur non essendo stato presente durante l’aggressione. Il gruppo aveva raggiunto la vittima, che aveva postato dei video sui social facendo sapere della sua presenza in zona stazione a Padova in quel giorno. Dopo averlo accerchiato lo hanno colpito in ogni parte del corpo. In merito al pestaggio di Padova, il Trapper padovano aveva commentato sui social “nessuna scelta solo conseguenza”, riferendosi alla reazione avuta dai suoi “leoni”. Una frase che, secondo gli investigatori, si riferiva alla reazione avuta dai suoi adepti al like postato dal 25enne di Lecco: un gesto di apprezzamento letto come una provocazione. Qualche mese dopo, la vittima dell’aggressione è stato a sua volta arrestato perché trovato in possesso di armi e droga.
Colpevoli identificati seguendo la strada della droga
I ragazzi sono stati identificati dalla squadra mobile di Padova durante un’indagine antidroga, poichè alcuni degli indagati erano coinvolti. La polizia stava investigando su un gruppo di stranieri che acquistava da un pusher nel Veneziano grossi quantitativi di hashish da poter poi vendere al dettaglio a Padova. Alla base della maggior parte degli episodi di violenza l’obiettivo numero uno era quello di aumentare il numero di follower sulle varie piattaforme social dove venivano pubblicati in tempo reale proprio i video che ritraevano gli scontri.
