È coalizione tra le opposizioni: sembra un ossimoro, ma solo Sgarbi poteva riuscire a mettere (quasi) tutti d’accordo. Hanno tirato in mallo la Premier Meloni per chiedere la rimozione del sottosegretario. Il motivo? Dei video postati sui social del sottosegretario alla Cultura, in cui prende di mira la Irene Manzi ed Elisabetta Piccolotti, deputata di Alleanza Verdi-Sinistra.
Faranno fuori Sgarbi?
Pd, M5s, Avs e Azione hanno chiesto a gran voce il ritiro delle deleghe a Sgarbi. Ma il fulcro resta l’inchiesta portata avanti da Il fatto Quotidiano il merito al quadro di Rutilio Manetti, che era stato rubato in un castello in Piemonte. Un quadro simile è, però ricomparso in una sua mostra. La differenza tra le due opere risiederebbe nella presenza, nel quadro di Vittorio, di una candela che, però, secondo gli esperti, sarebbe stata apposta successivamente. Anche Report, con i suoi servizi, si è occupato della questione, ascoltando molteplici esperti che hanno espresso i loro pareri in merito al dipinto.
Le due donne contro il sottosegretario
Le due donne sopracitate sono state le prime firmatarie della mozione di revoca contro Sgarbi che discussa in Aula negli scorsi giorni. Ed è per questo che il sottosegretario si sarebbe rivoltato contro di loro. Piccolotti è stata attaccata perché eletta “grazie a Fratoianni, suo marito”, dice Sgarbi, aggiungendo che si tratta di “affari di famiglia” . Mentre, contro Manzi, la deputata Dem, ha chiesto quali fossero i suoi titoli, aggiungendo: “A Macerata molti non sanno chi sia, cosa ha fatto da vicesindaca? Che pena, non rappresenta nessuno”. Continua: “Per la Manzi bastano Report e il Fatto, che non l’hanno mai preoccupata quando si occupavano del segretario del suo partito. Lei ha già deciso che io sia colpevole di quello che non ho fatto. Avrà la capacità di ragionare, se non di scusarsi, quando verrà fuori, e verrà fuori, che io non ho fatto niente di quello di cui mi accusano?
Non solo il quadro di Manetti, ci sarebbe altro
Sgarbi è indagato a Imperia per esportazione illecita di beni culturali. Il fulcro della vicenda sarebbe un quadro che, però, non è quello di Manetti. Si tratterebbe del “Concerto con bevitore” di Valentin de Boulogne. Secondo Il Fatto Quotidiano Sgarbi avrebbe comprato l’opera per 10 mila euro. Dov’è il problema? Sta nel fatto che il dipinto sarebbe stato sequestrato mentre era diretto a Montecarlo per una vendita all’estero, ma senza l’attestato di libera circolazione previsto dalla legge. Nell’inchiesta figura anche la sua compagna Sabrina Colle. Ma, secondo Sgarbi, la tela non era sua. Lui ne ha attribuito la proprietà a un amico, riferendo, peraltro, che fosse una copia. Ma Mauro Brognoli, colui che dieci anni fa gli ha venduto il quadro, smentisce la versione del sottosegretario.