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A Pesaro, capitale della Cultura, un Bonolis saccente e per nulla spiritoso, tinge di mediocrità la serata inaugurale. Qualcuno gli ricordi che cultura non fa rima con Ciao Darwin…

Durante la serata inaugurale di Pesaro 2024 capitale della Cultura, alla presenza di personalità illustri – prima tra tutte il presidente della Repubblica Mattarella – Bonolis maestro di cerimonia (vorremmo sapere chi l’ha scelto…) fa scoppiare un polemicozzo con la direttrice d’orchestra Francesca Perrotta.

Le parole (ed anche i titoli accademici) sono importanti

La musiciata si è molto risentita con il conduttore Mediaset e presentatore della serata, per alcune frasi da lui pronunciate che le sono suonate per nulla gradevoli. In particolare dichiara di aver reputato «Brutto e spiacevole e denigrante» che Bonolis l’abbia chiamata sul palco «Signora Perrotta» e non direttrice. «Il fatto di essere lì perché avevo un ruolo. Non ero la signora Perrotta. Ero lì perché ero la direttrice»- ha detto in una intervista che sa più di uno sfogo, più che mai opportuno. Arrivare a dirigere un’orchestra costa fativa, studio ed abnegazione, che merita anche formalmente uno stile ben diverso da quello del conduttore di Ciao Darwin. Il mondo della musica classica contempla un’etichetta che Bonolis, sempre pronto a sfoggiare saccentemente cultura… dovrebbe ben conoscere. Ci sono contesti nei quali lo stile pecoreccio e clownesco bisogna dimenticarselo proprio…

Non pago, Bonolis la butta sul fisico…

Non pago, Bonolis aggiunge benzina sul fuoco, con una battutina che riesce nell’intento di far arrabbiare la direttrice d’orchesta, diretta in questo alla percussionista, definita da lui «sexy». «Mi ha dato fastidio – spiega ancora la direttrice d’orchestra – , ma non ho avuto la prontezza di rispondere. Era fuori luogo. Alla musicista ho detto che ero dispiaciuta, lei mi ha fatto un sorriso ed è finita lì. Siamo abituate a veder travalicare la sottile linea che va nel personale, in questo caso di basso livello perché sessuale: da sempre gli uomini esercitano un potere e le donne lo subiscono. Ma nessuna donna avrebbe presentato così un musicista chiamato a esibirsi davanti a 8mila persone».

Bim bum bam… e il nostalgico incanto si rompe

Conclude la musicista: «La bambina che sono stata era felice di incontrare il suo mito di Bim Bum Bam. Ma la donna che sono oggi ha provato tristezza nella retorica della commedia all’italiana che lui ha portato avanti per tutto il tempo della sua conduzione. Tristezza per lui e per la bambina che ero».

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