Home EDITORIALI Sex And The… Sanremo! (video)

Sex And The… Sanremo! (video)

Il festival di Sanremo, lo sanno anche i ragazzini (che, peraltro, alcuni sostengono siano un segmento generazionale sempre più legato alla manifestazione sanremese), è un vero e proprio “specchio dei tempi”, lo è sempre stato. I cambiamenti dei costumi nella società della nostra italietta si annodano indissolubilmente con la moda e le canzoni presentate sul palco dell’Ariston. I bigotti e i benpensanti criticano gli outfit meno formali e i giovani, in controcanto, urlano… finalmente!

Gianna e il sesso

Rino Gaetano che nel 1978 cantava di sesso, con tanto di cilindro in testa, nella sua Gianna, piuttosto che la Bertè con il finto pancione da gestante nel 1986, sotto il suo abito firmato Versace, in pelle nera avvolgente con tanto di borchie. Un azzardo che, all’epoca, le costò il contratto con l’etichetta CBS.

E ancora… l’accoppiata Sabrina Salerno (in bikini – e Jo Squillo (provocatori a partire dal nome per arrivare al suo minidress) nel 1991, Marina Rei che canta scalza nel 1996, per il giubilo dei feticisti del piede. Infine, nel 1999, Anna Oxa anticipa una moda che adesso impera: quello del tanga parzialmente a vista sotto al pantalone a vita bassa.

Specchio dei tempi e del costume

Il Festival di Sanremo non è, checchè se ne dica, solo musica! Spesso, addirittura, le canzoni passano in secondo piano, esaltandone la fenomenologia di costume che ha accompagnato l’evoluzione di un’Italia in costante cambiamento. La kermesse sanremese è molto più di una gara canora. ma testimone fedele, spesso imbarazzante, di più di sessant’anni di storia di casa nostra.

La passerella dell’Ariston

Anno dopo anno, il festival si trasforma sempre più in una sfilata di stile. A passare dal palco dell’Ariston non sono solo le canzoni ma anche le tendenze del mondo della moda: fra tradizione e modernità. Con (poco) stile e (cattivo) gusto. Ovviamente non è stato sempre così: fino al 1960 gli artisti in gara non avevano alcun potere decisionale in materia di look. Le scelte erano appannaggio solo ed esclusivamente degli organizzatori, che avevano l’esclusiva sulla scelta della mise con la quale i cantanti si sarebbero presentati sul palco. Lo spartiacque tra vecchio e nuovo fu il 1960, primo anno in cui ciascun artista fu autorizzato a scegliere autonomamente cosa indossare.

Perizomi, corsetti ed altri dettagli

Regina di travestimento è, senza dubbio, Anna Oxa. Già alla sua prima partecipazione al Festival (nel 1978 aveva solo 16 anni) l’interpretazione di Un’emozione da poco, fu sottolineata da un look androgino: capelli corti, make up in stile punk e un completo maschile nero. Sempre parlando di lei non si può non nominare l’edizione di Sanremo 1999 – sopracitata – che, tra l’altro, la vide vincitrice. Sul versante maschile tutto è sempre stato molto più tradizionalista rispetto al gentil sesso, con qualche scheggia impazzita. Sicuramente gli Elio E Le Storie Tese in versione Rockets e, come non citarlo, gli outfit di Achille Lauro e di Rosa Chemical, che addirittura si presenta on stage armato di sex toy. Che dire poi dei Maneskin: un tripudio di corsetti, pizzi, pantaloni di pelle e dettagli animalier, con la linguaccia della bassista sempre in bella vista! Infine, quella “faccia da culo” del cantante dei Bad Manners che, dopo aver ballato in slip azzurri… mostrò le terga allo sbigottito pubblico in sala e a casa!

Il finto nude look della Ferragni, la farfallina di Belen (e non si è ancora capito se sotto lo spacco il perizoma era presente o meno), la spallina sfuggita al controllo di Patsy Kensit… dettagli sexy per una manifestazione che, ora più che mai (viste le canzoni presentate), ha bisogno di dettagli intriganti.

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