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L’arbitro anonymous, sorta di Fleximan del campo di gioco, mette in subbuglio il mondo del calcio

Il mondo degli arbitri è nel pieno del caos. Un nuovo servizio trasmesso da Le Iene, cerca di fare luce su alcune storture denunciate da un arbitro anonimo sul sistema dei fischietti in Italia. A scatenare il putiferio un direttore di gara che vuole rimanere anonimo, una sorta di Fleximan del cartellino rosso!

Chi è l’arbitro talpa?

Chiaramente, com’era prevedibile, si è scatenata una “caccia all’uomo” in piena regola. Se nel primo servizio mandato in onda dalla trasmissione si creava un caso mediatico sulla situazione interna della commissione arbitri, adesso l’arbitro anonimo conferma che è iniziata la caccia all’uomo per scoprire chi sia la talpa. All’interno della Commissione Arbitri nazionale si vive quindi un palpabile stato di agitazione. Molti nutrono dei sospetti e ognuno formula le proprie ipotesi sull’identità della talpa.

L’arbitro coperto dall’anonimato

Mister X torna a parlare svelando il contenuto del discorso del designatore Rocchi, tenuto nella riunione straordinaria con tutti gli arbitri indetta all’indomani del primo servizio della trasmissione di Italia 1. Durante il quale venivano rivolte pesanti accuse a lui e al sistema arbitrale italiano. E le rivelazioni del direttore di gara che ha svelato presunte anomalie ravvisate nell’AIA e nella CAN di Serie A e Serie B guidata da Gianluca Rocchi fanno tremare i polsi. A dargli manforte ci sono altre testimonianze di fischietti di Serie C e Serie D ancora in attività.

Un settore sottosopra

Nel servizio sulla “questione arbitri” di ieri sera abbiamo assistito alle dichiarazioni degli ex direttori di gara Luca Marelli, Claudio Gavillucci e Oscar Girardi. Ponendo anche l’accento su alcune lotte intestine all’AIA che sarebbero anche alla base della scelta di portare in TV tale questione. Nel frattempo Fabrizio Pasqua, arbitro del massimo campionato italiano fino alla scorsa stagione, cha intentato una causa di lavoro contro la FIGC ponendo l’accento anche sul contratto che lega i direttori di gara alla Federazione.

Le parole dei diretti interessati

Claudio Gavillucci, fautore di un’importante battaglia per la trasparenza nel settore degli arbitri, dichiara: “Per questo e per il fatto che io abbia presentato il ricorso al Tar, esercitando un mio diritto costituzionalmente garantito, mi è stata ritirata la tessera. La divisione del potere non esiste, il potere esecutivo e il potere giudiziario fanno capo alla stessa persona. Anche il partito cinese si chiama democratico però di democratico…”.

Gli fa eco un altro ex fischietto, Luca Marelli. Attualmente volto noto in tv, col racconto della sua personale esperienza: “Questo documento è la lettera nella quale mi si nega l’accesso agli atti che mi riguardano. Io, ad oggi, non so in che posizione di graduatoria ho concluso la mia ultima stagione. È inaccettabile che ci siano dieci arbitri su ventuno che sanno fin dall’inizio della stagione che non andranno a casa, ma non quest’anno, tra cinque anni. Ci sono in questo momento arbitri internazionali che non dovrebbero esserlo e che se arrivano ultimi in graduatoria non vengono dismessi. Questa è un’assurdità perché vuol dire che la competizione non può essere uguale per tutti”. Critico anda anche Oscar Girardi: “Il concetto di fondo è che l’AIA è sempre mancata di trasparenza, questo è fuor di dubbio”.

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