Home CRONACA Un altro italiano detenuto all’estero da 9 mesi: Filippo Mosca

Un altro italiano detenuto all’estero da 9 mesi: Filippo Mosca

Dopo Ilaria Salis, è la volta di un altro italiano. Si chiama Filippo Mosca ed è un ragazzo di ventinove anni detenuto in carcere in Romania da 9 mesi in condizioni disumane.

Chi è Filippo Mosca

Filippo Mosca ha 29 anni, è originario di Caltanissetta e titolare di un ristorante a Ibiza. Nel maggio 2023 era partito con alcuni amici per Costanza per andare al festival di musica elettronica. Poco dopo il suo arrivo nel Paese, però, Filippo è stato arrestato con l’accusa di traffico internazionale di droga. Con quest’accusa è detenuto da 9 mesi in una cella del carcere di Porta Alba di Costanza in Romania. Le condizioni che racconta ricordano quelle di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria. Tanto che, come scrive Repubblica, il penitenziario in cui si trova, è nel mirino del Consiglio d’Europa, che ha più volte ripreso Bucarest perché nelle carceri, tutte sovraffollate, c’è scarsa assistenza sanitaria, nessuna attenzione alle patologie psichiatriche, né attività o progetti e gli ambienti sono fatiscenti e sporchi.

Filippo, infatti, al momento si trova in una cella con altre 24 persone in condizioni igienico-sanitarie precarie.

Le parole di sua madre

A raccontare la situazione in cui vive il Filippo è la madre, Ornella Matraxia: “Mio figlio vive in una cella di circa 30 metri quadri con altre 24 persone che hanno a disposizione un buco sul pavimento come bagno. Non un bagno alla turca, ma un buco, usato da tutti e sempre intasato che non viene mai pulito. Le condizioni igienico-sanitarie sono disastrose. Ci sono ratti ovunque, che infestano tutto, anche il cibo. Poi cimici dei letti, ma anche pulci.

Sembra, inoltre, che il figlio abbia bisogno di farmaci specifici che però non gli vengono forniti. Dice che dai rubinetti esce un liquido giallo, lo stesso che verrebbe fuori dalle docce, spesso fredde e che nelle celle, invece, la luce resta sempre accesa e chi dorme di giorno viene punito. 

“Filippo è molto depresso, mi dice che non resisterà ancora molto. Adesso la Farnesina mi dice che potrebbe fare una nota di accompagnamento alla richiesta di arresti domiciliari. Da dieci mesi chiedo aiuto e si limitano ad allargare le braccia. Avevo anche affittato una casa a Bucarest pur di far uscire mio figlio da lì e mi hanno lasciata sola”, conclude Matraxia.

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