La famiglia di Rino Gattuso era (e non sappiamo se lo sia ancora) nel mirino della criminalità organizzata. Alla base delle richieste di denaro e quindi dell’estorsione nei loro confronti ci sarebbe stata la realizzazione di un impianto fotovoltaico. Impianto per il quale la famiglia Gattuso aveva avuto finanziamenti pari a 80.000 euro.
Il pagamento del pizzo
La Ndrangheta avrebbe voluto attingere a quei soldi ed è per questo che Rino avrebbe pagato direttamente il pizzo. Questo dettaglio emerge dalle dichiarazioni di Ida Elvira Gattuso, la sorella. Proprio lei è stata vittima di due gravi attentati incendiari “al fine di intimidire Francesco Gattuso, padre di Rino e costringerlo al versamento della somma di denaro illecitamente pretesa”. Sono queste le parole riportate nell’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip, su cui sono state avviate le indagini. Queste ultime hanno portato all’arresto di due persone che sono in carcere. Sono Aldo Abbruzzese, 51 anni, considerato dagli inquirenti elemento di spicco della criminalità organizzata attiva nel territorio di Corigliano Rossano, e Mustapha’ Hamil, 43 anni, di nazionalità marocchina.
Le parole della sorella di Gattuso
Ida è spaventata fin dal primo incendio di ottobre: “Temeva per la propria incolumità e per quella dei figli, l’episodio l’aveva gettata nel panico”, scrivono i magistrati. E lei stessa scrive: “Sono agitata. Da 10 giorni non dormo”. Nella denuncia Ida racconta che “Abbruzzese aveva chiesto dei soldi e mio padre non glieli aveva ancora dati. Una richiesta dovuta al fatto che in paese la mia famiglia è conosciuta per mio fratello Rino. Mio papà infatti non lavora”. Ma il suo ex, Nigro, che conosce Abbruzzese, dice il movente era un altro, ovvero la realizzazione da parte dei Gattuso di un impianto fotovoltaico a Corigliano. Secondo i pm si tratta di “Strategia mafiosa, controllo del territorio, cannibalizzazione delle risorse economiche e intimidazione delle vittime”.
La preoccupazione
Ida Gattuso ce l’ha con suo padre Francesco “che si è messo in una storiaccia”. È poi preoccupatissima per quel che può ancora succedere, dopo che ha visto andare a fuoco due sue auto in tre mesi. Il boss di cui stiamo parlando è, appunto, Aldo Abbruzzese, che vanta una fedina penale nerissima: l’arresto per la questione Gattuso è solo l’ultimo di una serie di provvedimenti restrittivi accompagnati da una sfilza di reati, quello per mafia su tutti.
Stiamo parlando di un pizzo di circa 3000 euro, chiesto un anno e mezzo fa da Abbruzzese a papà Gattuso. Ma è stato saldato da Rino Gattuso, che oggi allena l’Olympique Marsiglia, che ha mandato il suo amico di fiducia, Salvatore detto il Tedesco, pescivendolo di Gallarate, a portare i soldi al boss. “Questi fanno la galera, vivono solo per quello, per onore e rispetto, se tu non glieli dai sei morto pure per cento euro. Il Tedesco l’ha detto a mia zia”, dice Ida, nelle intercettazioni telefoniche.