Home CRONACA Carceri, altri suicidi: uno a Verona l’altro a Caserta

Carceri, altri suicidi: uno a Verona l’altro a Caserta

Il terribile trend dei suicidi in carcere continua e sembra non volersi arrestare. Sono due i nuovi episodi: uno a Verona e l’altro a Caserta.  A Verona è successo ieri sera, nella sesta sezione del penitenziario, dove un cittadino straniero, che avevano dimesso da qualche giorno dal reparto di psichiatria, si è impiccato. È il secondo suicidio dell’anno nella casa circondariale di Montorio. Mentre a Caserta, si è tolto la vita un detenuto disabile di 58 anni, nel carcere di Carinola.

Suicidi in aumento

Il sistema carcerario è una emergenza nazionale. Oltre all’ormai cronico sovraffollamento, il 2024 potrebbe essere l’anno record per quanto riguarda i suicidi. Se continua questo trend potrebbero essere oltre 91 i suicidi fra le sbarre. Sarebbe il dato peggiore dal 1992. Dal sovraffollamento alla necessità di più supporto psicologico: viaggio fra le problematiche dei 60mila detenuti in Italia (9000 in più della capienza). La distribuzione geografica dei suicidi è uniforme nelle carceri italiane e ha riguardato tutte le fasce di età, dai 23 ai 66 anni. La maggior parte sono sotto i 39 anni. Nel 2022 c’erano stati 84 suicidi e 69 nel 2023.

Il ministro Nordio

In merito a quanto detto sopra il Guardasigilli Carlo Nordio ha risposto al question time nell’aula del Senato. Tra le interrogazioni all’ordine del giorno, una presentata dal senatore Maurizio Gasparri e altri che riguarda l’aumento dei casi di suicidio in carcere. “I suicidi costituiscono un intollerabile evento al quale bisogna cercare in tutti i modi di porre rimedio. Per quanto riguarda l’aumento allarmante di questo mese, che speriamo venga invertito nei prossimi, non sappiamo le cause specifiche, sappiamo le cause generali, che sono il sovraffollamento, la disattenzione, delle difficoltà psichiche di alcuni individui“, ha detto il ministro della Giustizia.

Il ministro ha parlato di “un’azione di coordinamento con le autorità sanitarie locali, con gli enti locali, con le comunità terapeutiche, in modo da individuare, sin dal momento dell’ingresso, quelle che sono le persone con determinate problematiche che possono condurre a una tendenza suicidaria”.

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