Avremo visto decine di volte tutti quanti lo spot dove un tecnico viene accolto nell’appartamento di una coppia e, con un sorriso rassicurante, garantisce l’installazione di un sistema di allarme domestico in giornata. Basta questo per sentire odore di business dietro al Bonus sicurezza, confermato per il 2024. Si tratta di una detrazione fiscale del 50% sulle spese sostenute dalle famiglie che scelgano di dotarsi dell’impianto, agevolazione compresa nel pacchetto del Bonus ristrutturazione. L’opportunità non è limitata alla tecnologia in questione, va a coprire anche porte blindate o rinforzate con serrature, lucchetti, catenacci, spioncini, rilevatori di apertura ed effrazione sui serramenti, grate di sicurezza e inferriate da apporre alle finestre, saracinesche o tapparelle metalliche, vetri antisfondamento, casseforti a muro. Previste nelle agevolazioni anche le cineprese collegate con società di vigilanza private, i cui costi di assistenza restano però a carico delle famiglie.
Tracciabili e forse anche spiabili?
La cifra massima prevista dal Bonus è 96mila euro. Ovviamente è obbligatorio esibire la documentazione della spesa affrontata, per richiedere l’agevolazione tramite il modello 730 o ilmodello redditi entro il 31 dicembre del 2024. E il pagamento deve essere tracciabile: niente contanti, solo carte di credito o debito, bancomat o bonifico bancario. Non siamo nella Casa del Grande Fratello (che almeno garantisce vitto e alloggio gratis). Però come cittadini non abbiamo quasi più scampo. Ripresi quando entriamo in gran parte degli edifici pubblici e privati, colti in flagrante dagli autovelox quando superiamo di poco i limiti di velocità alla guida, tracciati in ogni nostra abitudine come consumatori, localizzabili con una precisione impressionante per i cellulari dove smanettiamo spensierati. Chi ci garantisce più la privacy? Chi lo dice che le imprese incaricate di installarci videoimpianti di sorveglianza non possano poi spiarci a nostra insaputa? E se la telecamerina in ogni stanza di un appartamento servisse più a smascherare un coniuge fedifrago che a vigilare sui bambini che dormono? Aspettiamo i dati dell’Istat sui furti negli appartamenti, vediamo se con queste tecnologie sono in calo.