Home CRONACA La verità sulla pubblicità occulta di John Travolta

La verità sulla pubblicità occulta di John Travolta

NON C’È BISOGNO DI SHERLOCK HOLMES PER SCIOGLIERE IL NODI IN MERITO ALLA PUBBLICITÀ OCCULTA DI JOHN TRAVOLTA.

Vediamo su tutte le pagine e su tutti i siti impazzare la notizia dello scandalo avvenuto a Sanremo. per John Travolta. Lui è arrivato vestito tutto elegante, con indosso un bel paio di scarpe da ginnastica logate con il colore invertito in modo da renderlo più evidente.

Le scarpe di John Travolta

Le scarpe erano del brand anti infortunistico U-Power, che impazza negli ultimi anni dopo i successi avuti con la contrattualizzazione della testimonial Diletta Leotta. Lei è stata protagonista di numerosissimi spot pubblicitari televisivi, pianificati su tutte le reti commerciali e gli OTT (ovvero Over The Top). Questo che cosa significa? Che U-Power dà alla Rai 10-15 milioni di euro l’anno, a Mediaset altrettanti milioni l’anno e a John Travolta 5 milioni? Il resto del budget lo spende in affissioni e lo recupera nell’enorme fatturato. Fatturato che deriva dalla vendita ai negozi che, a loro volta, promuovono il brand che comprano come abbiamo potuto vedere oggi in Italia. Lo stesso in Europa, lo stesso nel mondo, lo stesso online. Il tutto per un fatturato enorme di questa azienda di grandissimo successo. Lasciamo perdere le connotazione estetiche del proprietario che sembra un cafone con il parrucchino vestito in prima fila a Sanremo. Lasciamo perdere che non sono le scarpe di Valentino, di Gucci o di Louboutin. Ciò che che conta è il grano e questo cafone di grano alla Rai ne dà tanto, alla Leotta ne dà tanto e anche a Mediaset.

L’accordo fatto con la Rai

Quindi merita di essere in prima fila e fa un accordo sottobanco con la Rai: vi porto John Travolta, chiudete un occhio sulle scarpe e gli pagate le spese. Lui è a Montecarlo, non avete 300 mila euro di volo privato, 500 mila di cachet, 100 mila euro di assistenti, ma ve lo mando a 10 mila euro di spese e voi chiudete un occhio. Pensa che magagna. Pensa l’Agcom e gli scopritori di inchieste. Ma il problema sostanziale è che, come nel caso Ferragni, da cui avrebbero dovuto imparare, ma non l’hanno fatto, anche in questo caso era tutto troppo evidente. Il balletto, l’inquadratura delle scarpa, la discromia tra l’abito e la stampa: era ovvio che qualcuno se ne sarebbe accorto. Allora oggi in conferenza stampa i responsabili della comunicazione, con un Amadeus impaurito dalle conseguenze, avrebbero dovuto dire: “U-Power dà all Rai come pubblicità ingenti somme di denaro, milioni e milioni di euro e noi abbiamo lasciato correre. Non è colpa di John Travolta”. Che poi lui si sia rotto il cazzo di due rincoglioniti che facevano il ballo del qua qua, perchè di Jimmy Fallon ce ne è uno solo saranno cazzi suoi.

E la Lucarelli?

Chissà se ora l’Antitrus e la Lucarelli si indigneranno anche per la vendita occulta delle maglietta del Napoli, o per la collana di Irama, che è già in vendita o per gli occhiali di Mahmood. Vi abbiamo insegnato noi il product placement. Prendete i ricchi e poveri che rimangano ricchi dentro e poveri nel portafoglio.

Kill Bill.

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