“Al mio segnale, scatenate l’inferno”. Questa volta il Gladiatore non è Russell Crowe, appena visto a Sanremo, ma il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che inquieta lo scenario globale con toni apocalittici all’Assemblea generale dell’Onu, a New York. «Il mondo è entrato in un’epoca di caos», avvisa Guterres. «Ci sono governi che ignorano e minano i principi stessi del multilateralismo, senza alcuna assunzione di responsabilità. Il Consiglio di Sicurezza, il principale strumento per la pace nel mondo, è bloccato a causa di spaccature geopolitiche. Non è la prima volta che il Consiglio è diviso. Ma ci troviamo nella situazione peggiore. L’attuale disfunzione è più profonda e più pericolosa».
Serve un nuovo Dopoguerra
«Durante la Guerra Fredda», continua Guterres evocando l’epoca del conflitto senza battaglie tra Usa e Urss, «I meccanismi stabiliti aiutavano a gestire le relazioni tra le superpotenze. Nell’attuale mondo multipolare, non esistono tali meccanismi. Il nostro mondo è entrato in un’era dominata dal caos. I pericoli sono sotto gli occhi di tutti: una pericolosa e imprevedibile battaglia campale contro l’impunità e nuovi modi per annientare l’umanità». Ucraina, Gaza, Yemen, Birmania: «Accanto alla proliferazione degli scontri armati, i bisogni umanitari globali sono urgentissimi, ma i finanziamenti non tengono il passo. Il mondo ha bisogno di cambiamenti». Per esempio, una riforma viscerale del Consiglio di Sicurezza, del sistema finanziario internazionale e la creazione di uno «strumento di emergenza per migliorare le risposte internazionali a choc globali complessi, come la pandemia di Covid-19».