Teresa Mannino, a Sanremo fa un discorso, che pensavo di non dover ascoltare, essendo stati aboliti i veri e propri monologhi quest’anno. Dice che “Siamo nel 2024, ma ragioniamo come 2.500 anni fa”. Ecco, non ne sentivamo il bisogno di questa ennesima paternale volte allo share.
Il discorso di Teresa Mannino
L’attrice e comica palermitana, che onestamente ha delle doti poco discutibili per quanto riguarda la comicità, si è tuffata nel fare qualcosa che non è il suo. Invece di far ridere, ci ha fatto la paternale, dicendo cose come: “Gli animali umani preferiscono il potere. Anche a me piace il potere, ma di ridere e di farvi ridere”. O come “L’uomo ricco, bianco e occidentale pensa che gli altri siano a sua disposizione”. Generalizzazioni a gogo, proprio i luoghi comuni che loro, anime pie, vogliono combattere. Ma non riescono a non cadere in fallo, perchè se determinate frasi le pronuncia una cera popolazione la generalizzazione va bene, se provengono dalla bocca di chi non è del loro cerchio ristretto, allora “generalizzare è sbagliato”. Un continuo controsenso che altro non fa che alimentare la spaccatura già in essere nella nostra società.
Poi cita Giobbe e Protagora, in un mix tra una lezione di filosofia e una di religione. Voleva farci capire che è colta? Non era quello il focus. Che cosa voleva dirci? Nulla, se non farci la lezioncina che l’italiano medio non cerca in prima serata a Sanremo. Se volessimo imparare qualcosa metteremmo Alberto Angela, la prossima volta chiamate lui.