Da passiva e presunta fragile con l’atteggiamento vittimistico che tutti abbiamo visto ora la signora Ferragni ha pensato bene di passare all’attacco, cambiando strategia comunicativa. Un cambio doveva essere fatto, ma non parlare di VISIBILITÀ quando si stratta di un ospedale.
Nel documento con cui Ferragni impugna il provvedimento dell’Antitrust, i suoi legali spiegano che l’assistita ha dato al Regina Margherita “una visibilità gratuitamente apportata” e che “la ripetuta menzione dell’ospedale nei post e nelle stories abbia procurato all’ospedale una indubbia visibilità”.
Non solo fa estremamente tristezza, se non orrore, il dover parlare di visibilità quando si tratta di bambini oncologici e in generale di ospedali, cause per le quali ognuno si dovrebbe battere. Si può scegliere di non farlo, ma, nel momento in cui lo si fa, non si dovrebbe poi sottolineare la visibilità che è stata “gentilmente concessa”.
Vi riportiamo qui la definizione di gratuito, perché non comprendiamo come questa definizione possa combaciare con il milione percepito da Chiara Ferragni.
GRATUITO (Treccani): “Che si fa o si riceve o si ha senza pagamento, senza compenso”.
Sta a voi trarre le debite conclusioni.