Il maestro Riccardo Muti dirigerà l’opera “Un ballo in maschera” di Giuseppe Verdi nella sua versione integrale, senza ometterne una battuta accusata di razzismo che, invece, in altre rappresentazioni è stata censurata.
Le parole di Riccardo Muti
Riccardo Muti dirigerà a breve l’opera di Giuseppe Verdi, al Teatro Regio di Torino, senza apportare al libretto modifiche indotte alla “cancel culture“. Ha detto: “Non cambio i testi ai libretti d’opera. Non dobbiamo ipocritamente imbiancare i sepolcri, non è cambiando la Storia che si aiutano i giovani. Io e il regista De Rosa abbiamo deciso di non cambiare neppure una parola, siamo stati fedeli al testo di “Un ballo in maschera”. Dobbiamo correggere il passato, ma nessuno può cancellarlo anche se crudele o sporco. Dovremmo cancellare la maggior parte dei libretti. Nessuno può andare in un museo e ritoccare un’opera d’arte con cui non è d’accordo. Bisogna evitare gli slogan e cercare il dialogo. Soprusi, orrori ne vediamo ogni giorno. Cerchiamo l’armonia, la bellezza in un mondo che sta precipitando. Dobbiamo portare in scena anche gli errori del passato perché i giovani possano correggerli, evitarli e trovare la direzione giusta”.
Quella di Riccardo Muti è una scelta non solo coraggiosa ma soprattutto controtendenza, visto che il politicamente corretto e il pensiero unico non fanno altro che dominare questa sottospecie di panorama culturale da cui ci abbeveriamo e a cui ormai siamo abituati. Non saremo sicuramente noi a dargli torto, perché non è cancellando una parola che se ne dimenticherà l’esistenza. Solo la spiegazione e la comprensione possono portare a migliorie culturali di cui abbiamo sempre più bisogno.