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“Detenzione solitaria” e bacchettata sulle dita se tocchi il telefonino in UK: meno male che siamo noi il paese “indietro”

Bando totale ai telefonini nelle scuole britanniche

Oggi il governo di Londra ha pubblicato le linee-guida per i presidi, con l’obiettivo di vietare i telefonini per «minimizzare il disturbo e migliorare il comportamento nelle classi». L’uso dei dispositivi sarà impedito anche durante gli intervalli o i pasti e gli insegnanti avranno il potere di perquisire le borse degli alunni alla ricerca dei gadget proibiti. Alla faccia della privacy.

Cambia il secolo, il nome, ma non la punizione

I trasgressori saranno chiaramente puniti: una volta in Italia si usava far indossare il cappello dell’asino, cui erano costretti gli scolari chiassosi che, dopo aver ricevuto dagli insegnanti una bacchettata sulle dita con il righello rigido, erano mandati a pentirsi delle proprie malefatte dietro la lavagna. Gli inglesi hanno ripescato la stessa punizione ma con un nomignolo moderno: la chiamano “detenzione solitaria”. Oltre, chiaramente, alla confisca dei telefonini.

4 opzioni per mettere in pratica il bando


Le scuole avranno quattro opzioni per mettere in pratica il bando. La più radicale prevede il divieto assoluto di portare a scuola i telefoni, che dunque andranno lasciati a casa; un’altra ipotesi è che vengano consegnati all’ingresso allo staff scolastico, oppure chiusi in armadietti; la soluzione più «liberale» è che gli allievi tengano con sé i telefoni, che però non devono essere «né usati, né visti, né sentiti» e quindi lasciati spenti in fondo agli zainetti.

Le nuove linee-guida della ministra per l’Educazione

La ministra per l’Educazione, Gillian Keegan, ha detto che le nuove linee-guida daranno agli insegnanti «gli strumenti per agire», perché «le scuole sono luoghi per apprendere e i telefonini sono, come minimo, una distrazione non richiesta». Il governo fornirà alle scuole protezione legale in caso di ricorsi da parte dei genitori, che potrebbero lamentarsi per la confisca dei telefoni.


Il bando arriva anche sulla scia della campagna lanciata dalla madre di Brianna Ghey, la ragazzina trans sedicenne uccisa da due coetanei che erano stati esposti a contenuti violenti online: Esther Ghey ha chiesto che l’accesso ai social media sia vietato a tutti i minori di 16 anni. Pure l’Unesco, il braccio culturale delle Nazioni Unite, si era schierato per l’eliminazione dei telefoni in classe, citando prove che il loro uso durante le lezioni abbassa la performance educativa. In Gran Bretagna il 97% dei bambini ha già un telefono a 12 anni.

L’ennesimo inutile polverone


I sindacati, però, hanno criticato l’iniziativa del governo, sostenendo che si tratta di un falso problema perché moltissime scuole già adottano una qualche forma di divieto nei confronti dei telefonini. E da parte di alcuni genitori è stata espressa la preoccupazione di non poter contattare i figli in caso di emergenza nel tragitto verso e dalla scuola.

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Un ragazzaccio appassionato di sport, cultura e tutto ciò che è assorbibile. Stanco della notizia passiva classica dei giornali e intollerante all'ipocrisia e al perbenismo di cui questo paese trabocca. Amante della libertà e diritto della parola, che sta venendo stuprata da coloro che la lingua nemmeno conoscono. Contrario alla censura e alla violenza, fatta qualche piccola eccezione. Ossessionato dall'informazione per paura di essere fregato, affamato di successo perché solo i vincitori scriveranno la storia.