Ghali da Fazio a “Che tempo che fa” dice: “La pace è per tutti e non è divisiva. Ci hanno insegnato per tutta la vita le cose in un modo e a un certo punto ci dicono che non si possono più dire”. Ma dove è finito lo “stop al genocidio”? Ne è rimasto solo “stop” e infatti il cantante dice: “Stop a tutte le guerre, stop a tutte le ingiustizie, stop ai respingimenti, stop ad aiutiamoli a casa loro. Stop, stop, stop”.
Perchè Ghali non parla di genocidio
Fazio lo ha censurato in modo molto più velato rispetto a quello che si sarebbe visto in Rai. Come è avvenuto? Certe parole se ci fate caso non le ha ripetute. Questo perché Fazio è amico del Papa e il suo scopo è usare ulteriormente il bacino di utenza pubblico, prendere al volo la coda lunga sanremese per trasformare il messaggio di Ghali in un messaggio asciutto e politicaly correct.
Si parla subito di Sanremo. Anzi, ne parla molto Fazio che dice: “come fa la richiesta di pace a diventare una frase divisiva, è un fatto del tutto inedito, improvvisamente si è trasformata in una mozione contro qualcuno. La pace è per tutti, non contro qualcuno. Ghali aggiunge: “È strano ritrovarsi in un mondo così. Ci hanno insegnato per tutta la vita le cose in un modo e a un certo punto ci dicono che non si possono più dire. Io l’ho sempre fatto di spendermi per la pace”.
A Domenica In Ghali aveva risposto in modo molto ma molto più diretto: “Il fatto che l’ambasciatore parli così non va bene, continua la politica del terrore, la gente ha paura di dire stop alla guerra, stop al genocidio, stiamo vivendo un momento in cui le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono viva la pace. Ci sono dei bambini di mezzo: quei bambini che stanno morendo. Chissà quante star, quanti dottori, insegnanti, quanti geni, ci sono lì in mezzo”. Come mai da Fazio non è stato così chiaro? Che paletti sono stati imposti? Poi è la Rai a non essere libera…
