Home Celebs social circus Non se ne può più della querelle Fedez-Lucarelli

Non se ne può più della querelle Fedez-Lucarelli

Fedez e Selvaggia Lucarelli hanno solo una cosa in comune, vivere di luce riflessa. Il rapper che ha un non trascurabile debito con J-Ax per il suo lancio nello showbiz non avrebbe tanta visibilità senza la mogliettina Chiara Ferragni. Probabilmente non potrebbe nemmeno mettere insieme pranzo e cena, essendosi pubblicamente dichiarato nullatenente. Selvaggina si nutre del sangue dei suoi bersagli: senza qualcuno da massacrare con la sua pennina rossa, sarebbe una tra le tante.

L’una e l’altro trascinano da anni le loro polemiche nel tedioso vuoto dei social. Alle 12 di lunedì 19 febbraio, Fedez nel suo Muschio selvaggio ospita i direttori Travaglio e Capezzone (com’è bipartisan il cantante!) e coglie l’occasione per prendersela ancora con la Selvaggia muschiata. «Quando ha fatto un’inchiesta sulle mie uova di Pasqua», ricorda Fedez, «mi ha accusato di aver compiuto cose poco trasparenti e ha contattato l’azienda produttrice delle uova di Pasqua. Per deontologia, un giornalista avrebbe dovuto sentire anche me o una persona che mi rappresenta. Lei non lo ha fatto, quando glielo ho fatto notare mi ha detto che non era tenuta a sentirmi e ha detto che avevo cambiato le cose in corsa…».

Fin qui abbiamo scherzato. Ma poi Fedez, per una volta, batte sul tasto giusto: «Selvaggia Lucarelli parla da anni della mia famiglia e di me, c’è una cosa che mi ha fatto particolarmente male. Ha una collega con cui ha fatto dei podcast e questa collega un giorno ha scritto che sono guarito da un cancro in 10 giorni perché sono ricco… Lo stesso cancro che ha ammazzato Steve Jobs, per dire… Questa cosa mi ha fatto veramente male, la gente è venuta a dirmi: “Sei ricco, devi stare zitto”. Selvaggia Lucarelli poteva dire che la collega poteva evitare o poteva stare in silenzio, invece ha deciso di difenderla. Se sono di parte, è più per questo motivo che per il caso Balocco», si sfoga Fedez. A Selvaggia Lucarelli suggeriamo di ripassare la dolorosa parabola di Giovannino Agnelli, morto nel 1997, a 33 anni, per un tumore. La famiglia cui apparteneva non aveva certo problemi di denaro nell’assicurargli le migliori cure disponibili.

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