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Morte sul lavoro, è scontro totale

L'anno scorso più di mille persone sono morte mentre stavano sgobbando in cantieri, fabbriche e così via. Quest'anno le vittime sono già quasi 150. Le ultime cinque a Firenze, dove era in costruzione un'Esselunga, con il crollo di una trave che ha fatto anche tre feriti gravi. I sindacati si mobilitano come sempre e chiedono a gran voce provvedimenti seri, per esempio nei casi di subappalti e di lavoro in nero.

L’anno scorso più di mille persone sono morte mentre stavano sgobbando in cantieri, fabbriche e così via. Quest’anno le vittime sono già quasi 150. Le ultime cinque a Firenze, dove era in costruzione un’Esselunga, con il crollo di una trave che ha fatto anche tre feriti gravi. I sindacati si mobilitano come sempre e chiedono a gran voce provvedimenti seri, per esempio nei casi di subappalti e di lavoro in nero. Il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, propone l’introduzione del reato di omicidio sul lavoro. Dalla sua parte anche Maurizio Landini, leader della Cgil:«Chiediamo che si apra una trattativa seria, di annunci, di chiacchiere ne ho già sentite anche troppe, il governo è da luglio che non ci sta incontrando. Siamo convocati lunedì mattina: bene, si apra una trattativa, non sia il solito film dove ci tengono mezz’ora a Palazzo Chigi per poi fare quello che vogliono».

La strana replica del ministro Nordio

A stretto giro, il ministro della Giustizia Carlo Nordio risponde a Landini con una singolare argomentazione. «Proprio questa mattina in Consiglio dei ministri questo argomento è stato trattato», racconta il Guardasigilli. «Anche con l’ipotesi di eventuali sanzioni penali. Non è stato trattato il principio, al quale sarei anche abbastanza contrario, dell’introduzione dell’omicidio sul lavoro perché con l’esperienza dell’omicidio stradale, che ha aumentato a dismisura la pena, gli incidenti non sono diminuiti ma aumentati. Sono allo studio altre misure per contrastare il lavoro sommerso». Non ci è francamente chiaro che c’azzecchino disgrazie come i maxitamponamenti quando si alza una nebbia fitta con le travi che crollano, pazienza. Sentiamo di che cosa si è parlato in Cdm. La ministra del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, comincia snocciolando cifre. «Nel 2023 ci sono state più ispezioni rispetto all’anno precedente nel settore edile», sostiene Calderone. «Su un totale di 92.658 accessi ai cantieri, 20.755 sono state le ispezioni inerenti alla vigilanza in materia di salute e sicurezza, quindi oltre 3mila rispetto al 2022». Sarebbe stato registrato un livello di irregolarità del 76,48%, con un tasso medio che supera l’85,2%, specialmente nei cantieri collegati al Superbonus 110%. Il Governo Meloni si concentra – a parole – sul «potenziamento della tutela in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; il coordinamento e il rafforzamento delle attività ispettive e del sistema sanzionatorio; specialmente nei subappalti; oltre alla qualificazione delle imprese, alla formazione del datore di lavoro e dei lavoratori e alla salvaguardia delle imprese regolari». Si promette un inasprimento delle sanzioni in caso di lavoro in nero o irregolare, nuove pene per appalti, subappalti e somministrazioni illecite, decadenza dei benefici fiscali e contributivi per chi non mette in regola i dipendenti. Basteranno per scongiurare tragedie su cui ancora si indaga come la strage di Brandizzo?

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