Nella relazione che la Questura di Pisa ha inviato ai magistrati ci sono le ordinanze del questore Sebastiano Salvo con le disposizioni e i piani di sicurezza per le manifestazioni in programma quel giorno, gli ordini di servizio con le specifiche sulle unità e gli agenti impiegati e le immagini girate dalla polizia scientifica sul corteo improvvisato dagli studenti. Prima, durante e dopo la carica della squadra accusata di aver picchiato i ragazzi.
Oggi i Pm di Pisa, potrebbero iscrivere i primi indagati sul fascicolo, al momento aperto senza ipotesi di reato. Gli accertamenti, per competenza in questi casi per non far indagare i colleghi dei poliziotti coinvolti, sono stati assegnati ai carabinieri che hanno già cominciato a raccogliere elementi sul ferimento di tredici ragazzi,dieci dei quali minorenni, mentre i genitori di questi ultimi valutano la possibilità di unirsi per presentare un’unica denuncia.
Il silenzio sui fatti di Pisa
C’è un duplice aspetto che dovrebbe far riflettere su quanto accaduto a Pisa e in altre parti d’Italia: è servito il duro intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per coprire il silenzio portato avanti dal Premier Giorgia Meloni e per deviare dalle parole utilizzate dal Ministro del Trasporti Matteo Salvini che dice “giù le mani dalle forze dell’ordine”. Che la destra sia da sempre solidale alle forze dell’ordine è notorio, ma in questo caso, era necessario che qualcuno intervenisse, e lo ha dovuto fare il Capo di Stato che, con la riforma del premieranno, vedrebbe i propri poteri ridotti