Milanesi, lumbard vogliosi di una trasferta, cittadini del Nord o pellegrini di passaggio dal Sud, turisti curiosi: non perdetevi la mostra alla Galleria Lampo. Ospitata nell’ex scalo ferroviario Farini, è allestita fino al 24 marzo.
Riprende le suggestioni dell’orinatoio dadaista di Marcel Duchamp (1917) e della Merda d’artista di Piero Manzoni (1951). Opera del fotografo per mancanza di obiettivi Oliviero Toscani, noto come a libro paga dei Benetton del Ponte Morandi di Genova, la mostra celebra la poetica visiva della cacca.
Com’è personale sedersi sul cesso
«La cacca è l’unica cosa che l’essere umano fa senza copiare gli altri, non c’è niente di più personale e ogni volta è un’opera d’arte», pontifica l’artista, con laboratorio a una manciata di km dalla Bolgheri del Carducci, meta di cani appagati dal defecare ai piedi dei cipressi.
Il curatore dell’esposizione, Nicolas Ballario, motiva così il titolo della mostra, CACAS – Non è tutto oro quel che luccica: «Ci riferiamo a un proverbio tipico italiano che punta a mettere in guardia dalle apparenze. Toscani sovverte la paura e usa queste parole in positivo, dimostrando che l’arte può rendere affascinante qualunque cosa, anche la cacca, che con le sue fotografie splende».
Spinge lo sponsor
In brodo di giuggiole, ovviamente, si sente lo sponsor dell’iniziativa. L’azienda Sebach, specializzata in bagni e soluzioni sanitarie mobili a noleggio. Noi di Dillinger dedichiamo a loro e a Oliviero Toscani un’ode dell’immortale poeta napoletano Salvatore Di Giacomo (1860-1934):
“Strunz, c’ha aggravugliat’ staj, n’coppa a nu marciapiede, dint’a na sfera de sole. Nù muscuglione t’ gir’ attuorn’ e t’ cant’ a ninna nanna, e tu t’adduorm’, STRUNZ”