Il dissenso in Russia si fa avanti, un’onda in piena di persone davanti alla chiesa di Mosca per l’ultimo saluto ad Alexei Navalny. Sorvegliate a vista da poliziotti a cavallo, squadre di agenti con elmetti e bombolette di gas lacrimogeno, camion antisommossa.
In un clima di tensione, dopo aver ascoltato il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ammonire: «Qualsiasi manifestazione non autorizzata sarà una violazione della legge. Di conseguenza, coloro che vi prenderanno parte saranno ritenuti responsabili in conformità alla legge in vigore».
«Non è una rivolta»
Gli ha risposto Leonid Volkov, ex braccio destro del dissidente russo, rimarcando di vedere intorno alla chiesa della funzione «molti poliziotti, come se stessimo per iniziare una rivoluzione. Il nostro obiettivo è un addio pacifico e un lutto, ma sembra che le autorità russe considerino la giornata di oggi una rivolta o qualcosa del genere».
Volkov denuncia anche le «pressioni sul parroco della chiesa, padre Anatoly Rodionov, perché il servizio funebre si tenesse il più rapidamente possibile in modo che nessuno arrivasse».
Presenti l’ambasciatore tedesco Lambsdorff, quello francese Pierre Levy e l’incaricato d’affari italiano Pietro Sferra Carini, all’arrivo del feretro si sono levate all’unisono voci che ripetevano: «Non avevi paura e noi non abbiamo paura».
Arrendersi, mai
L’ex portavoce di Navalny, Kira Yarmysh, gli rende omaggio annunciando: «Ci attendono tempi più duri e lotte più grandi. Quindi non possiamo assolutamente arrenderci. Dovremmo continuare a parlarne e dovremmo ricordarcelo».
«Alexei considerava Terminator 2 il miglior film sulla terra», aggiunge Yarmysh. «La musica della scena finale è stata suonata al suo funerale».
La vedova commuove il mondo
Ed è memorabile il saluto di Yulia Navalnaya, la moglie di Navalny, che twitta:
«Lyosha, grazie per 26 anni di assoluta felicità. Sì, anche negli ultimi tre anni di felicità. Per amore, per avermi sempre sostenuto, per avermi fatto ridere anche dal carcere, per il fatto che mi hai sempre pensato. Non so come vivere senza di te, ma cercherò di renderti lassù felice per me e orgoglioso di me. Non so se riuscirò a sopportarlo oppure no, ma ci proverò. Ci incontreremo sicuramente un giorno. Ho così tante storie non raccontate per te, e ho così tante canzoni salvate per te sul mio telefono, stupide e divertenti, in generale, a dire il vero, canzoni terribili, ma parlano di noi, che volevo davvero farti ascoltare. E volevo davvero vederti mentre le ascoltavi, ridevi e poi mi abbracciavi. Ti amerò per sempre. Riposa in pace».