Quello di Gravina è il primo caso di intervento giudiziario legato al dossieraggio.
Ma la domanda è: perché chi si mette contro la famiglia Agnelli poi si ritrova con problemi giudiziari? Vi ricordate la questione della superlega? Vi ricordate il potere di Andrea Agnelli e della Juventus di Massimiliano Allegri? Con quella squadra che comprava tutto e tutti, che vinceva e che ostentava potere, che abusava del potere?
Ve lo ricordate il caso di Suarez all’università di Perugia, con un falso esame di italiano, preparato e organizzato a tavolino, con la rettrice dell’università che, registrata e intercettata, ammetteva di aver falsificato quell’esame per far sì che lui potesse essere un extracomunitario in più ad entrare nella Juventus? C’era quindi una prova conclamata, attraverso un’intercettazione e delle carte, di un reato effettivo. Che fine ha fatto quell’inchiesta? Nulla, nessun luogo a procedere.
Gravina e il dossieraggio
Gravina si era discostato da Andrea Agnelli, che voleva la FIGC in un modo tutto suo. Era convinto che il calcio in Italia dovesse essere gestito come era sempre stato gestito prima d’ora e che la superlega fosse soltanto un affare di potenti e di gente che voleva mercificare il calcio e nel calcio, perdendo i valori e pensando solo ai soldi.
Esattamente come il fenomeno del calcio arabo, scoppiato negli ultimi due anni, che ha visto i calciatori più famosi del mondo trasferirsi in un paese invivibile pur di aumentare i milioni di milioni che hanno sul loro conto corrente. Il tutto sacrificando però la loro vita, che forse non si ricordano che è una sola.
In questi giorni si parla più che mai di dossieraggio e alcuni giornali, legati a poteri politici e imprenditoriali, cercano e utilizzano carte con lo scopo di rompere degli schemi e di fare e di far valere il loro potere, questo è successo con Gravina.
Noi che conosciamo la legge e che conosciamo i casi giudiziari, vi possiamo dire che, quando una persona indagata chiede immediatamente di essere interrogato, senza peraltro l’ausilio del proprio avvocato, senza usare la facoltà di non rispondere, vuol dire che è dalla parte del giusto. Staremo a vedere se vinceranno ancora i potenti o se vincerà stavolta quello che è veramente giusto.
Ma la domanda è: perché questa famiglia, che ruba i soldi anche ai propri genitori, che nasconde i conti all’estero, cosa che per qualsiasi cittadino comporterebbero un’indagine con una custodia cautelare, si permette di fare il brutto e il cattivo tempo in questo paese?