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Basta ambire al “posto fisso”, apri anche tu la tua attività

Nel sud Italia e non solo, il concetto del posto fisso ha spesso radici profonde, considerato un obiettivo ambizioso e rassicurante per molte persone. Tuttavia, c'è una nuova generazione di giovani donne e di giovani uomini che stanno sfidando questo status quo, preferendo intraprendere percorsi imprenditoriali e abbracciare il rischio dell'incertezza lavorativa in cambio della libertà e della realizzazione personale.

Nel sud Italia e non solo, il concetto del posto fisso ha spesso radici profonde, considerato un obiettivo ambizioso e rassicurante per molte persone. Tuttavia, c’è una nuova generazione di giovani donne e di giovani uomini che stanno sfidando questo status quo e che preferiscono intraprendere percorsi imprenditoriali e abbracciare il rischio dell’incertezza lavorativa in cambio della libertà e della realizzazione personale.

In questo contesto abbiamo conosciuto Floriana Amoruso, una giovane donna di Bari che incarna perfettamente questo spirito intraprendente. Piuttosto che cercare sicurezza in un lavoro da dipendente a contratto indeterminato, ha deciso di aprire il suo negozio nel suggestivo centro storico della città. La sua scelta non solo riflette il suo amore per la moda e per l’imprenditoria italiana, ma anche la sua determinazione a creare il proprio destino ed ad aiutare la sua famiglia.

Conosciamo meglio questa giovane imprenditrice

1- Chi è Floriana Amoruso?

“Ho 26 anni e sono nata a Bari. Prima di aprire il mio negozio di abbigliamento ho frequentato il liceo artistico. Ho deciso di aprire una mia attività per realizzare il mio sogno, ovvero entrare a far parte del mondo moda e interfacciarmi con molti marchi famosi. Volevo conoscere meglio lo show business italiano. Ho sempre perseguito i miei obbiettivi non facendo caso ai pregiudizi della gente, e così, con le mie idee sono andata avanti nel mio percorso imprenditoriale”.

2- Qual è stata la motivazione principale nel avviare la tua prima attività subito dopo il diploma?

“Volevo avere molto tempo libero. Lavorare da dipendente non mi permetteva di organizzare il mio tempo e dovevo sempre chiedere dei permessi dando conto ad altri. Lavorando per me posso fare quello che voglio quando voglio senza vincoli”.

3- Come hai affrontato le sfide di avviare un’attività senza esperienza e basandoti solo sulle tue idee?

“Ho aperto la partita iva subito dopo il diploma ad appena 19 anni. Inizialmente però, mi sono affidata a persone sbagliate che hanno influenzato le mie scelte imprenditoriali. Infatti i consigli ricevuti non erano aderenti alla mia idea imprenditoriale e così, il primo negozio è stato un fallimento e dopo 8 mesi ho dovuto chiudere la mia attività con un primo mutuo sulle spalle. La seconda volta mi sono affidata solo a me stessa non chiedendo aiuto nemmeno ai miei genitori. Le mie idee si sono rivelate quelle giuste”.

4- Come hai mosso i primi passi nel mondo della moda e dello spettacolo?

“Dopo un pò di delusioni e un pò di incertezza sulla strada da intraprendere, sono riuscita a reinventarmi nel panorama della moda italiana, partecipando ad eventi in cui ho avuto la possibilità di conoscere molti personaggi dello spettacolo”.

5- Qual è stata la tua più grande soddisfazione nel costruire tutto questo da zero e in solitudine?

“Sono cresciuta con un forte senso del dovere a causa di eventi spiacevoli accaduti durante la mia infanzia. Riuscire a farcela con le mie forze, ripagando anche i sacrifici dei miei genitori, è stata la mia soddisfazione più grande. Promettevo a me stessa di migliorare la nostra situazione una volta diventata adulta, proprio per questo motivo volevo crescere in fretta”.

6- In che modo pensi di essere diversa dai tuoi coetanei?

“Fin da piccola avevo le mie idee e non mi facevo mai influenzare. Ho sempre manifestato un attitudine imprenditoriale e una spinta diversa nel fare le cose rispetto agli altri. A scuola ho sempre avuto un rapporto amichevole e alla pari con i miei professori, ho sempre dimostrato una maturità diversa rispetto ai miei coetanei frequentando anche persone più grandi. Avevo un obbiettivo e l’ho perseguito. Non volevo essere ordinaria”.

7- Puoi condividere un esempio di come hai trasformato una situazione difficile in una opportunità di crescita personale o professionale?

“Dopo il fallimento del mio primo negozio, tutti mi dicevano di trovare un lavoro normale. All’inizio lavoravo come modella e ragazza immagine per mettere da parte più soldi possibili, e dopo aver raggiunto la giusta cifra ho aperto il secondo negozio con meno di 2000 euro. Ad esempio, dopo aver capito di aver sbagliato qualcosa nella mia prima esperienza imprenditoriale, ho deciso di mettere un atto una cosa strana. Infatti, per scegliere la zona della mia attività e non fallire nuovamente, mi svegliavo presto la mattina anche alle 6 per andare in centro e verificare quale bar emettesse il più alto numero di scontrini, in questo modo ho scoperto la zona con più traffico commerciale e sono riuscita a posizionarmi lì in centro dove mancava un negozio di abbigliamento”.

8- Quali sono gli obiettivi che ti sei imposta e che stai cercando di realizzare nel tuo percorso imprenditoriale e personale?

“Vorrei fare emergere al 100% il mio potenziale nel settore dell’abbigliamento e magari espandermi aprendo altri negozi su altre sedi. Vorrei farmi conoscere da più persone possibili intraprendendo anche un percorso lavorativo nel mondo dello spettacolo così da avere un pò di notorietà che potrebbe rivelarsi utile per far crescere il mio business. Ho molti progetti per il futuro ma sono molto scaramantica quindi preferisco non parlarne”.

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