La pirateria nell’editoria libraria pesa per 705 milioni di euro di vendite, oltre un quarto del mercato, e comporta la perdita di 4.900 posti di lavoro. Ce lo fa sapere la terza indagine Ipsos per Aie. Contando anche l’indotto, in Italia il mondo del libro perde 1,75 miliardi e 12.000 posti di lavoro.
È il 31% della popolazione che usa libri, ebook e audiolibri in modo illegale.
Il presidente Aie, Innocenzo Cipolletta, ha detto: “L’indagine calcola in ben 12.000 i posti di lavoro che vanno in fumo a causa della pirateria libraria. 12.000 posti di lavoro spesso altamente qualificato, con prevalenza femminile. Possiamo dire un furto del futuro di tanti giovani ragazze e ragazzi del nostro paese. Libri e giornali rappresentano un lavoro intellettuale, manifatturiero e commerciale e dall’indagine Ipsos emerge che un quarto del fatturato del mercato dei libri viene piratato.
Si tratta di una cifra colossale e impattante. Bisogna arginare tale fenomeno e ridurlo anche perché’ tale quota sul fatturato finisce per diventare meno lavoro, meno remunerazione e anche un disincentivo al lavoro culturale dei libri e quello informativo dei giornali. L’avvento della tecnologia ha rivoluzionato il mondo dell’editoria e, da ultimo, l’avvento dell’Intelligenza artificiale sta cambiando le modalità di produzione introducendo grandi possibilità ma anche dei rischi che vanno valutati bene”.