Lo smisurato patrimonio di Gianni Agnelli e l’eredità contesa dalla secondogenita Margherita ai propri figli John, Lapo e Ginevra Elkann lasciano increduli, se non peggio. Una melmosa storia italiana intrisa di miliardi e veleni familiari.
C’è appena stato un vertice alla Procura di Torino, che indaga sull’eredità di Marella Caracciolo, vedova dell’Avvocato. Sono stati risequestrati telefonini e dispositivi elettronici, già acquisiti l’8 febbraio e che avrebbero dovuto essere restituiti a John Elkann e a Gianluca Ferrero, dopo che il tribunale del Riesame la scorsa settimana aveva accolto il ricorso per vizio di motivazione presentato dai loro legali.
Ma adesso ci sono anche nuovi indagati: oltre a John Elkann, Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Robert von Gruenigen, che curò l’eredità di Marella, sarebbero entrati anche Lapo e Ginevra Elkann. Si contesta loro la truffa ai danni dello Stato per le tasse di successione di donna Marella.
La questione della residenza di Donna Marella
I magistrati torinesi ipotizzano il mancato versamento di imposte successorie per circa 40 milioni euro. La questione centrale sarebbe l’effettiva residenza della vedova dell’Avvocato. Una ricostruzione degli spostamenti tra Italia, Svizzera, Marocco e altre località tra il 2005 e il 2019, anno in cui è deceduta (il 23 febbraio) a Villa Frescot, arriva dagli appunti della segretaria di donna Marella. Lo sostiene il Corriere della Sera, scrivendo che la Guardia di finanza avrebbe sequestrato le carte della segretaria il 7 febbraio. Dagli appunti emergerebbe una “presenza effettiva di Marella Caracciolo in Italia a dispetto della residenza estera (Svizzera) formalmente dichiarata”.
L’ipotesi di omessa denuncia fiscale
I pm torinesi lo avrebbero messo nero su bianco. Prosegue il Corsera: “Lo schema fa emergere in maniera nitida che Marella Caracciolo, quantomeno dall’anno 2015, ha dimorato in Italia per la maggior parte dei giorni”. I passaporti di Marella Caracciolo registrerebbero gli spostamenti. “Tale documento, oltre a confermare la fondatezza delle contestazioni mosse, postula l’estensione delle stesse quantomeno anche agli anni 2015, 2016 e 2017 (non ancora coperti da prescrizione). La contestazione sta nell’omessa denuncia fiscale dei redditi generati all’estero della vedova. Non solo la rendita vitalizia di 8 milioni di euro annui che la figlia Margherita versava alla madre sulla base dei patti successori”.
“Povera Italia”, cantava Franco Battiato. Non si meriterebbe pantani del genere.